martedì 18 aprile 2017

La signorina Else di Arthur Schnitzler



La signorina Else di Arthur Schnitzler

recensione a cura di 

Ferlisi Maria Lucia

Else, una bella, ironica, intelligente e giovane diciannovenne viennese, si trova in vacanza a San Martino di Castrozza, nota località di soggiorno in montagna per clienti benestanti, a spese della zia. La giovane ragazza, durante la vacanza, riceve una lettera dalla madre. Il padre, noto avvocato, ha il vizio del gioco ed è sempre pieno di debiti, ed in lotta con i creditori. 

La madre nella lettera le chiede di implorare i soldi, per estinguere il debito del padre, con il rischio della galera e la paura di un suicidio per lo scandalo che il suo arresto creerebbe, ad un amico del padre, signor von Dorsday, che sta soggiornando nel suo stesso albergo. La cifra da richiedere è di 30.000 fiorini che con una seconda missiva diventeranno 50.000.
Tale richiesta mette in subbuglio la ragazza, non le piace dover chiedere questi soldi, a causa del vizio del gioco del padre, ma al tempo stesso è consapevole che non vi è altra scelta. 


Lei non può contribuire, non lavora, non sa fare nulla, ha solo studiato, sa suonare il piano, sa come ci si comporta nella società, ma di produttivo non sa fare altro. Alle donne non è richiesta nessuna capacità se non quella di cercare marito, possibilmente un buon partito, sposarsi e mettere al mondo dei figli.
Questo è ciò che chiede la famiglia e la società borghese in cui vive.

L'amico del padre, quando riceve la richiesta di denaro da parte di Else, acconsente, ma la ragazza dovrà portarsi nella sua camera, o nel bosco, in un luogo appartato che conosce solo lui, e mostrarsi a lui, completamente nuda.
La scelta non è facile, la sua vita contro quella del padre. 
Per la libertà del padre vale la pena compromettere il suo onore? Quello che le chiede sua madre alla fine è una richiesta di prostituzione, alla quale lei deve assoggettarsi, una ricatto genitoriale, di cui è consapevole e la rende ancora più vulnerabile di fronte alla consapevolezza che sia la madre che il padre immaginavano quale potesse essere il debito da pagare in cambio del denaro...


Come può contrapporsi a queste duplice richiesta una della madre, l'altra dell'amico del padre.
E' amareggiata, delusa, triste e sola in questa scelta da cui dipende la vita di suo padre, contrapposta alla sua onorabilità.
Può esistere un metodo per sfuggire a questo vile e duplice ricatto? Sì esiste.

Ancora una volta un romanzo breve, riesce a scatenare una tempesta di emozioni, dimostrando che il numero delle pagine non determina la qualità di un romanzo. Una storia che si consuma nel giro di poche ore all'interno di un albergo. Questo romanzo breve è un vero capolavoro della letteratura del novecento.

Arthur Schnitzler, attraverso il monologo interiore, cioè la narrazione secondo il punto di vista della protagonista, mette in luce tutti i difetti della società viennese e della famiglia borghese, dove il dialogo è inesistente e dove la prostituzione della figlia è secondaria allo scandalo che creerebbe l'arresto del padre, di cui tutti sanno il vizio del gioco. La verità che si cerca di camuffare, ma che tutti conosco, nella società delle menzogne. 

Nel romanzo non vi sono dialoghi, Else parla a se stessa e riflette. Riflessioni amare, sulla condizione di donna nella società borghese, riflessioni sulla società e sulla sua famiglia così distante e vuota, dove i sentimenti non sembrano esistere. Else non riesce a comprendere questi giochi della società, le rifiuta, non vuole far parte di un mercimonio del suo corpo, perché sposarsi con un uomo ricco per "sistemarsi" non è poi ben diverso dal mostrarsi nuda ad un vecchio bavoso per salvare la famiglia. 


Si tratta sempre di una compravendita di se stessi, del proprio corpo e della propria dignità.

Un conflitto interiore condotto con abilità, tanto da faticare a comprendere che possa essere stato scritto da una mano maschile. Un romanzo sulla corruzione morale e sociale di questa società falsa ed ipocrita una storia moderna ed attuale ancora oggi, dove l'apparire conta più dell'essere, allora come oggi..
Un capolavoro che riesce ad emozionare da oltre un secolo.



Sinossi:

Nell’opera di Schnitzler, La signorina Else è un’aria mirabile, che continua a suonare nell’orecchio di chi l’ha sentita anche una sola volta. Fin dalle prime battute, e poi sempre più trascinati sino alla fine, avvertiamo il battito tumultuante del sangue e delle parole che circolano nella testa di Else, l’adolescente «altera», vivida e appassionata. Incombe su di lei, sulle sue nervose vacanze alpine, una catastrofe familiare. E la madre stessa, con il tono mellifluo e patetico che si conviene alla stregoneria familiare, la invita a vendersi per salvare la famiglia. Tutto il testo di Schnitzler è nella reazione di Else a questa richiesta, vissuta prima come premonizione, quando la lettera della madre non è ancora aperta, e poi come sfida, una sfida mortale. Mai forse un altro narratore moderno era riuscito a fondere il monologo interiore, la fantasticheria, l’azione e il dialogo (e perfino la musica, nella scena culminante) in una simile intimità, dove ogni elemento è il fremente rovescio dell’altro. Non meno di Molly Bloom, Else si offre a noi dall’interno nelle sue minime oscillazioni psichiche, che qui affiorano con quella velocità mentale che la prosa quasi mai riesce a catturare. Ma – e questo è il più azzardato, il più felice artificio di Schnitzler – al tempo stesso la contempliamo dall’esterno e la sua presenza si impone a noi come quella di un’antica eroina.

Scheda libro:

Titolo: La signorina else
Casa editrice: Feltrinelli

Pagine: 123


venerdì 14 aprile 2017

Afrodite bacia tutti di Stefania Signorelli


           Afrodite bacia tutti di Stefania Signorelli
recensione  di 
Ferlisi Maria Lucia


"Afrodite bacia tutti" il nuovo romanzo di Stefania Signorelli, si avvale dei miti greci per raccontare la realtà contemporanea.
Tredici racconti narrati con un linguaggio aulico, ma al tempo stesso leggero e scorrevole.
L'autrice ci narra di Afrodite e Nefesto, di Eco e Narciso, di Menelao ed Elena, di Achille e di Pandora...

Un libro che attraverso un'analisi ironica, riesce a riproporre vecchi miti greci, ancora oggi attualissimi, impersonificati in corpi nuovi, per rivivere una vita monotamente uguale alla precedente.

Certo hanno cambiato immagine, non abbiamo pepli, specchi o vasi, abbiamo smart-phone, facebook , tv e skipe... Ma la realtà è immutabile, le gesta si rigenerano, la follia rimane sempre uguale a se stessa. La vita, pregna del passato, si ripropone stritolando il nuovo Narciso o Achille, nelle nuove tecnologie.

Un libro che ci fa riflettere sui nuovi mezzi di comunicazione, sull'uso dei selfie, su Skype, sul'uso dei nuovi social che fanno nascere nuove malattie come la sindrome di " hikikomori e dimenticano usi e luoghi antichi.

Ci chiudiamo dentro una stanza, dietro un selfie, dietro lo schermo di una tv, perché la comunicazione è sparita, naufragata, nascosta dietro alle immagini sempre più belle ed accativanti e velocissime, ma che ci privano della realtà e della vita vera.


I miti si rigenerano in tutta la loro brutalità, tutto viene accettato e accolto perchè all'ineluttabilità della vita non puoi opporti. Come potresti poi, se nella realtà grava tutto il passato?

Afrodite "una rosa inzuppata nella panna".
Cassandra con "le sue parole stropicciate e perse. Foglie al vento d’autunno".
"La voce di Narciso, con la sua fragile dolcezza".
"Persefone desiderava una pioggia che non cessasse e una grandine che scrosciasse forte sui regoli e le grondaie del tetto".
"Pandora. Le lettere nel vaso si agitano oblique e chiamano il mio nome".

Non vi resta che assaporare questi racconti, questi "Piccoli pensieri. Dolci come mandarini"
 di Stefania Signorelli



SCHEDA LIBRO

Titolo: Afrodite bacia tutti
Autore: Stefania Signorelli
Pagine: 183
Editore: Prospero Editore



SINOSSI

Miti greci sonnecchiano, ma non troppo, in corpi contemporanei. Perchè gli dèi non solo non sono morti, ma godono di ottima salute.
Abitano in questi tredici racconti "caleidoscopio" Mida, che non è un re ma ha il vizio dell'oro e teme di condividerlo con gli sbarcati; Narciso, che ama solo se stesso e i selfie che lo ritraggono; Ercole, manovale malinconico con ex moglie molto a carico; Penelope, fedele a una città perduta; la bella Elena, che perde, alla lettera, la propria testa per Paride; Achille, responsabile aziendale delle risorse umane pi ù che annoiato dalla mediocrità che lo circonda; Afrodite, sospirata da tutti (marito Efesto compreso); Pandora, che ha per vaso la propria mente e tenta invano di nasconderci ogni paura; Persefone, in crisi matrimoniale; Arianna, che ha perduto sia Teseo che il filo. E se Anchise è parcheggiato in casa di riposo, ovviamente Megera non può che essere un'ex fidanzata vendicativa quanto machiavellica.

BIBLIOGRAFIA

Stefania Signorelli, classe 1973, è una maestra. Dopo aver conseguito i titoli in "Operatore dei servizi bibliotecari", "Scienze dell'educazione" e "Scienze della Formazione primaria", è uscita dal tunnel della saggistica e ne è lieta.
Ha scritto: Indice indaffarato

"Un esercizio di scrittura collettiva sul tema della lotta allo stigma realizzato in una classe di V elementare molto creativa, diventa un albo illustrato utile a tutti i lettori. C'era una volta e ancora c'è Indice Indaffarato, un dito "maestrino" ben puntato verso le diversità per etichettarle. A quale cattivo appartiene la mano? Età di lettura: da 6 anni.  "

giovedì 13 aprile 2017

Libri per le vacanze Pasquali

Libri per le vacanze Pasquali

Siete già pronti/e per andare in vacanza in questo periodo Pasquale? Fate benissimo, concedetevi qualche giorno di relax tra le montagne, le colline o il mare.
Ricordatevi di mettere qualche libro in valigia, il relax fa bene, ma leggere aumenterà il vostro benessere.
Qualche consiglio primaverile o Pasquale necessita, lo so,  ecco per voi  qualche titolo da mettere in valigia, accanto al pigiamino, o alla lingerie sexy!









mercoledì 12 aprile 2017

Pastor che a notte ombrosa nel bosco si perdé... di Lodovica San Guedoro


Pastor che a notte ombrosa nel bosco si perdé... 
di 
Lodovica San Guedoro


L'autrice Lodovica San Guedoro con il libro "Pastor che a notte ombrosa nel bosco si perdé..." è stata scelta ed inserita tra i 27 libri che potranno raggiungere la finalissima al prestigioso Premio Strega.
L'autrice è stata accompagnata alla finale da due grandi scrittrici: Dacia Maraini e Maria Rosa Cutufrelli.
Due donne da sempre vicine all'universo femminile e la loro scelta si può considerare come una garanzia per il romanzo di Lodovica San Guedoro. Vi propongo la sinossi del romanzo per incuriosirvi e magari iniziare la lettura di questo libro, come farò io, a presto vi proporrò anche la recensione.
Buona lettura

Sinossi

Pastor che a notte ombrosa nel bosco si perdé...” racconta con un tono sommesso, delicato e poetico, di sorprendente sincerità, una storia d’amore del tutto non convenzionale, nata in autunno tra una scrittrice non più giovane e sposata e un conducente della metropolitana, ancora giovane e sposato, fuggito, ragazzo, dalla Bosnia in guerra. Lei è atea, lui maomettano,lei è colta, lui non lo è, lei è emancipata, lui in bilico tra retaggio e modernità…
Per quanto li accomunino freschezza di spirito, giocosità e trasgressività vitalistica, per quanto siano fortemente attratti l’una dall’altro, arrivare a una fusione delle anime, che consenta loro di raggiungere un’unione fisica, si rivela perciò un’avventura molto intricata, un’impresa piena di peripezie, di equivoci, di dolore, di felicità e di colpi di scena.
Felix Krull Editore partecipa con questo libro alle edizioni 2017 del Viareggio e dello Strega. Lodovica San Guedoro, ricordiamo, è già stata candidata l’anno scorso ai medesimi
premi con il romanzo-commedia “L’allegro manicomio”.

Vi posto anche i commenti della scelta del testo da presentare alla selezione del Premio Strega delle due autrici.


Dacia Maraini
Il romanzo della San Guedoro è un delicato ed ingenuo discorso sull'amore fra due persone di culture diverse. L'aria che vi si respira, pesca in un clima di arcaica suggestione..come un lieve volo di farfalle, che in un mondo di coltelli e pistole fa l'effetto delle foglie che si porta via il vento. Ma la sua serietà nei dettagli e la passione per il racconto, lo rendono degno di partecipare alla selezione al Premio Strega.


Maria Rosa Cutrufelli
"Pastor che a notte ombrosa" di Lodovica San Guedoro è la storia di un amore difficile perché fuori dagli schemi usuali. Sono molte le barriere psicologiche e sociali che dividono i due protagonisti: l'età, le origini,la cultura, la situazione familiare. Ma ad unirli è un'attrazione profonda, fatta di curiosità per l'altro e di voglia di vivere.
L'amore tuttavia non basta a rompere le barriere e alla speranza segue ben presto la disillusione.
Un romanzo scritto con toni lievi, a volte quasi incantati. Per questa sua capacità di mescolare il reale e il fantastico, il terreno ed il trascendentale lo propongo alla selezione del Premio Strega per l'anno 2017



LA PAROLA ALLE DONNE Una fiaba moderna in un borgo antico - XIV Edizione Concorso Letterario

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La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.