martedì 4 aprile 2017

Fuori Zona Comfort Con $15 Al Giorno: Diario E Foto Tra Australia E Thailandia


Fuori Zona Comfort Con $15 Al Giorno: Diario E Foto Tra Australia E Thailandia di Umberto Cavazzini.

Recensione a cura di Ferlisi Maria Lucia


Non aspettatevi un romanzo, non lo è. Umberto Cavazzini ha scritto un diario di viaggio, aiutandosi con Google Kep, tutti giorni ha preso nota dei momenti più salienti della giornata. Il libro non è suddiviso in capitoli con titoli, ha solo date.
Ad Umberto non è stato sufficiente viaggiare, conoscere il mondo per ben otto mesi. No, come dice lui stesso, ha voluto anche pubblicare questo diario.
Dopo una mega festa di addio con tutti i suoi amici, si è preparato per la partenza verso la prima meta del lungo viaggio: Sydney.
L'autore ha sentito il bisogno fisico di lasciare il proprio paese, di cui non ha più rispetto, per cercare altri orizzonti, non solo dal punto di vista visivo, ma voleva provare altre realtà economiche e politiche.
In questa Italia si sente soffocare, non riconosce più come suo questo paese corrotto, e i suoi abitanti che non riescono a ribellarsi.
Allora via, uno zaino, pochi soldi, ma la speranza di trovare un senso a questa insoddisfazione che sente dentro l'animo.
"Non più conoscenti che non sanno fare domande", "non più gnocche asociali ed introverse", non più grigiore sociale", "non più politici corrotti".
"Ho bisogno di impulsi vitali di quelli forti", per vivere al meglio e non sopravvivere.

Certo anche a lui in aeroporto, al momento della partenza, due lacrime scivolano durante l'abbraccio con la madre, loro due "siamo due anime che si uniscono e si ritrovano nel cuore".
Ma poco importa, la partenza è fissata, nulla può distoglierlo dal progetto, nemmeno l'amore per sua madre. Perché è giunta l'ora in cui si deve "ricominciare da capo, con tanti sogni e un po' troppe speranze".
Vale la pena allontanarsi per vivere e conoscere altre realtà, per confrontarle e comprendere, così l'autore, tra una birra e della buona musica, sperimenta la vita fuori dall'Italia. Certo non è per nulla facile vivere all'estero, con pochi soldi, ma i centri commerciali offrono pranzi per pochi soldi e per dormire si può provare la scomodità dell'ostello o la generosità del couchsurfing. 
Tutto per sfuggire alla società delle apparenze. Ma la realtà non è poi così diversa. Anche qui le apparenze contano e tu sei il signor nessuno in terra straniera. Poi un po' troppe regole soprattutto legate al bere, ed ad Umberto questo non piace. Allora è l'autore che "non riesce a convivere con se stesso?"
Forse, o forse le società sono tutte uguali a se stesse.
La frase "non sono nessuno ma posso essere chi voglio", può essere valida?

In Thailandia l'autore trova persone più gentili, anche se ovunque regna alta la miseria, ma è anche un popolo di truffatori e lui stesso ne paga le spese. L'impatto con questo paese è sicuramente positivo.

"Si vede più che altro un paese che vive di semplicità, di modestia, che non si fotte la testa con mille inutili fronzoli, che non ha troppa cura per l’ estetica di case, macchine e strade, ma che offre splendide rifiniture per templi e santuari. Che stia a simboleggiare la volontà di non rendere importante il mondo materiale, ma solo quello dello spirito? Si percepisce che qui la vita è più autentica, spontanea, saggia, genuina."

"La Thailandia mi stupisce sempre più, giorno dopo giorno. Qui c’ è molto da fare e da vedere, anche grazie al basso costo della vita, e al fatto che i paesaggi sono molto differenti tra loro e tutti intrisi di tradizione. Sto quindi spendendo più di quello che prevedevo, proprio perché voglio vivere al meglio questi ultimi momenti, e voglio anche assaporare emozioni indimenticabili che altrove mi costerebbero un occhio della testa. "

L'autore con un linguaggio scorrevole, spesso irriverente, ci descrive, giorno dopo giorno, la vita fuori dalle nostre abitudini, dai nostri luoghi cari e dai nostri amici. Certo ci si può sentire soli, ma è importante vivere queste esperienze, immergersi in queste emozioni, scoprire altre mondi e realtà possibili.
Il ritorno a casa è sempre ineguagliabile., con la consapevolezza però che "Fermarsi è l’ unico divieto" che dobbiamo sempre ricordarci per vivere veramente.
Il libro è corredato da splendide foto, di questo lungo viaggio di scoperta, che arricchiscono e completano il libro.


Sinossi:

 e se ti ritrovassi in giro per il mondo alla scoperta di tutto ciò che ti è ignoto, in totale libertà, senza meta, con pochi risparmi e buon spirito di adattamento: che cosa potrebbe accadere? Eccoti la mia risposta alla domanda. Una risposta annotata lungo tutto il libro, carica di vicende e incontri assurdi, scoperte, emozioni, foto.

Scheda Libro

Autore: Umberto Cavazzini
Titolo: Fuori Zona Comfort Con $15 Al Giorno: Diario E Foto Tra Australia E Thailandia
Casa editrice: CreateSpace Independent Publishing Platform

Pagine: 404

sabato 1 aprile 2017

Panda edizione

Oggi voglio presentarvi una piccola casa editrice, ma con un catalogo ben articolato, sono presenti : Narrativa, saggistica, poesia, panda bimbi, libri e stampe d'arte, territorio veneto, le delizie del fiume Brenta.
La casa editrice, diretta dal dott. Andrea Tralli, è nata nel 1978, l'impegno della casa editrice è di pubblicare solo libri di qualità, sia come contenuti che come qualità di fattura. 
Panda Edizioni ha oltre 500 titoli nel catalogo.
Gli esordienti sono i benvenuti, offre, inoltre, vari servizi come la valutazione dei testi, la conversione dei testi in ebook e vari servizi redazionali.



Vi presento qualche foto di titoli per constatare da soli la qualità della Panda Edizione.
https://www.pandaedizioni.it/





venerdì 31 marzo 2017

L'ultima sposa di Palmira di Giuseppe Lupo

L'ultima sposa di Palmira 
di 
Giuseppe Lupo
Recensione a cura di Ferlisi Maria Lucia


Terremoto 1980 in Basilicata
L'antropologa esperta in civiltà mediterranee parte dal suo Nord per recarsi nel cuore d'Italia: la Lucania, per cercare di ricompattare con lo studio di questi luoghi lo strappo, la ferita che il terremoto ha inferto a questi luoghi sconosciuti.
In questo suo viaggio si imbatte con un abitane del luogo Vito Gerusalemme, un falegname intagliatore. Un vecchio abitante tranquillo di un paese che si chiama Palmira, sconosciuto all'Italia stessa. A lui adesso tra queste macerie, spetta il compito di restituire memoria e ricordi di questo paese. Vito Gerusalemme lo fa nell'unico modo che conosce : intagliare. L'uomo, ormai vecchio, nei suoi armadi intaglia storie e adesso l'ultimo armadio che ha intagliato lo regalerà a Rosa Consilia, l'ultima sposa di questo minuscolo paese. 
Palmira è stata testimone di molte storie, di nascite, di matrimoni, di gioia e di dolore. Storie vere e storie irreali, dove la magia si mescola con facilità alla vita reale. Questo paese è la culla delle tradizioni ma anche dei misteri, di pozioni magiche e scarpe fatte a mano che sono in grado di far guarire chi le calza, donne che predicono il futuro guardando nelle pupille.
Ogni data corrisponde ad una breve storia che Gerusalemme tramanda alla storica che prende nota diligentemente.


Gerusalemme è ormai vecchio e l'ultima sposa non avrà figli. Il paese sarà dimenticato, a Viviana spetta il compito di consegnare al futuro la storia degli abitanti attraverso la testimonianza scritta di luoghi e tradizioni, di persone e case di magia e realtà . Il terremoto mette fine con le sue macerie a una realtà che è già morta. 
Adesso è diventata studio, raccolta storia. 
Parole di un libro di persone che non avranno più un futuro.
Giuseppe Lupo ci trasporta in questo angolo dimenticato del cuore d'Italia, fra  vicoli e stradine dimenticate, lo fa per rendere omaggio ad un paese che non c'è più e che non c'è mai stato. L'autore vuole ricordarci che non dobbiamo disperdere tutto quel bagaglio di ricordi, tradizioni, racconti che ogni paese piccolo o grande che sia possiede come testimonianza e come cultura del luogo.

Un libro piacevole,  scritto con garbo dall'autore Giuseppe Lupo


Sinossi




giovedì 30 marzo 2017

I segreti della famiglia Ferrolongo di Danilo Persicani

Tra i vari romanzi in uscita per la casa editrice Parallelo45, mi ha colpito questo titolo: "I segreti della famiglia Ferrolongo" dell'autore Danilo Persicani.
Quando nel titolo vi è inserita la parola "segreti", suscita subito in me una certa curiosità, da sempre attratta dalle storie di famiglie, il binomio famiglia/segreti diventa ancora più allettante.
Non aspettatevi il solito  giallo, l'autore ha voluto ricercare la verità all'interno di questa famiglia, mettendone in totale evidenza i pregi e i difetti e la verità viene a galla in modo naturale. Una storia di provincia, da sempre luogo di misteri e segreti, una storia di donne anche, il tutto raccontato con maestria dall'autore piacentino Danilo Persicani


sinossi
Asti, 1939. In un pomeriggio di settembre, nella splendida villa della ricca famiglia Ferrolongo, vengono trovati i corpi esanimi di Agnese Ferrolongo e del figlio Corrado Lanzi, uccisi da due colpi di pistola, entrambi sparati a bruciapelo. Le indagini dei carabinieri si svolgono quasi esclusivamente all’interno di quella chiacchierata famiglia di antica e nobile origine piemontese che da molto tempo fa discutere i salotti buoni della città, come anche, e forse ancor di più, la comune gente di strada. Ricchezza e potere si mescolano intimamente a opinioni popolari e ad antiche superstizioni religiose, il tutto circondato, e talora sovrastato, da un immancabile sottofondo politico che fa dell’ideologia fascista sia scudo che pretesto per altre e diverse considerazioni sui singoli componenti di quella importante famiglia. Il desiderio popolare di porre fine a certe squallide e scandalose dicerie, incredibilmente vive attorno alla famiglia Ferrolongo da tempo ormai immemorabile, porta gli investigatori a una soluzione rapida e imprevedibile: l’accusa di duplice omicidio premeditato a carico dell’ingegner Federico Lanzi, marito di Agnese e padre di Corrado. A sua difesa viene nominato un noto penalista, l’avvocato Alfredo Vigero, che, con determinazione e sagacia, riuscirà a mettere a nudo quei segreti che da troppo tempo accompagnavano la vita tormentata delle donne della famiglia Ferrolongo e da qui a risalire all’autore dei due omicidi… E non solo.


Danilo Persicani nasce a Piacenza nel 1953. Geologo, ricercatore e docente, durante la sua attività presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e il Politecnico di Torino, pubblica numerosi articoli scientifici sul tema dell’inquinamento ambientale. È inoltre autore di due monografie: Elementi di scienza del suolo (Casa Editrice Ambrosiana, Milano) e La parola al Professore (Armando Editore, Roma). Per Parallelo45 Edizioni scrive: Il tesoro di Santo Stefano e Le pievi di San Colombano, rispettivamente Atto I e II de I delitti della Via Francigena.







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Informazioni personali

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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.