sabato 14 gennaio 2017

Sorridimi Ancora




Sorridimi  Ancora 


E'un libro verità, in cui vengono narrate dodici storie di femminilità violate, come dice l'introduzione, con la prefazione di Lidia Ravera. Dodici autrici italiane hanno dato voce a dodici donne violate, la cui identità è stata annullata insieme con la deturpazione del volto provocato dal vetriolo, dall'acido o dal fuoco.

Un processo di deturpazione definito 
Acidificazione. 

Donne che hanno cercato di superare il dolore grazie anche all'associazione SMILEAGAIN,  i cui membri ogni anno si recano in Pakistan, Nepal ed India per ridare almeno il sorriso a queste donne che sono state annientate, distrutte, ferite. Sono vive, ma sono come degli zombie che camminano, senza avere il coraggio di guardarsi o di essere guardate.



Sono donne vive nel corpo, ma morte nell'anima.

Dodici testimonianze di donne che ci fanno comprendere quanto grande è il loro dolore, l'ingiustizia che hanno subito, perché donne, perché appartenenti ad un ceto sociale minore, perché succubi di una realtà sociale a cui è difficile sottrarsi. A questo libro ed alla forza di quest'associazione il compito di portare avanti la realtà, affinché tutti sappiano l'orrore che si cela in molte realtà domestiche lontane, Nasrren, Saira, Sabra, Kuldeep, Summera, Shamim, Saima, Azra, Shahnaz, Tasneem, Mumtaz e Naseera, ci parlano del perché sono state colpite dal marito, dal fidanzato o da una mano esterna. Tutte loro non comprendono come si possa arrivare a tanto, come può il padre dei tuoi figli distruggerti in un modo tanto doloroso quanto orribile.

"Cosa mi hai fatto? Quale peccato ho commesso per meritare questa condanna. Io, tua moglie di fronte a Dio e agli uomini, che a te ho offerto tutta la vita, valgo meno della tua compassione?"
In un'altra storia leggiamo:
"Le bruciature hanno modificato i gesti, inchiodato le membra. Invecchiato il corpo. La gente mi vede camminare e conosce la storia, sa dell'incidente. L'animale è stato marchiato, punito. Domato".


E' un libro forte, vi entrerà nel cuore e vi farà soffrire, ma soprattutto resterete attonite di fronte a tanto dolore.

Scheda libro

Titolo:Sorridimi ancora
Autore: vari
casa editrice: Giulio Perrone
pagine: 127



mercoledì 11 gennaio 2017

XI Edizione del Premio Nazionale di Poesia 2016/2017

Salve amiche ed amici del blog.
Come va? Anche voi infreddoliti da questo clima siberiano? La soluzione è semplice, state al caldo..sorridete vero? Ma se lo consigliano nei TG...
Naturalmente aggiungo anche che dovete coprirvi bene con una coperta, una tisana ed un buon libro, quest'ultimo essenziale. Se proprio non avete voglia di leggere, prendete in mano carta e penna e dilettatevi a scrivere qualche poesia. 
Appena terminate potete partecipare al concorso che vi consiglio oggi.
Impegnatevi, vi voglio sapere vincenti!!!




XI Edizione del Premio Nazionale di Poesia 2016/2017


sezione A
Poesia Adulti
Tema:
Libero “Edite o inedite anche se premiate in altri Concorsi”
Copie:
8 Copie
Lunghezza:
Max 40 Versi
Opere ammesse:
1
Sezione B
Poesia Giovani (Fino a 18 anni)
Tema:
Libero “Edite o inedite anche se premiate in altri Concorsi”
Copie:
8 Copie
Lunghezza:
Max 40 Versi
Opere ammesse:
1
Quote di partecipazione:
Quale contributo per spese di segreteria è dovuta la quota di 15 Euro per la sezione A. da versare tramite Assegno Bancario non trasferibile intestato a Giacomina Antonelli, oppure in contanti tramite posta Raccomandata.
Per la Sezione B (riservata ai giovani) la partecipazione è gratuita.
Premi:
1° Classificato: 700.00 Euro
2° Classificato: 400.00 Euro
3° Classificato: 300.00 Euro
4° Classificato: Medaglia Dell’Istituzione
Premio Speciale della Giuria, un Quadro su tela ad un Poeta Pugliese.
Premiazione:
04 Giugno 2017
La cerimonia di Premiazione avrà luogo il 4 Giugno 2017 alle ore 18, nella Sala Convegni presso il Castello di Conversano (BA)



Ulteriori informazioni visitate il link allegato:

https://www.concorsiletterari.it/loghi/6390/bando_2017%20(1).pdf

lunedì 9 gennaio 2017

Compleanno del blog

Salve a tutti/e
cari amici il sei gennaio dello scorso anno ho creato questo blog, ed è già un anno che mi tenete compagnia,  silenziosamente, ma ci siete e leggete i miei post. 
Non posso che ringraziarvi di questo. 
Sono le vostre visualizzazioni che mi confortano e che mi spingono a pubblicare quasi ogni giorno. Dovrei essere più continua nelle pubblicazioni, ma devo fare i conti con il lavoro, la famiglia e i libri da leggere: tantissimi. Adoro leggere libri di tutti i generi,  poi, con meno velocità, scrivo le recensioni
Il blog ha sicuramente delle pecche, non sono per nulla brava in informatica, e si vede,  andrebbe anche  migliorato dal punto di vista grafico, infatti spesso cambio colore, immagine, sempre nei limiti concessi da Google, ma ancora non sono soddisfatta. Prima o poi mi rivolgerò ad un esperto per rivoluzionare tutto. 
 Anche sul titolo avrei da dire,  scelto di getto, ma  forse non evidenzia il target del blog., per cui oggi cambio il titolo: La lettrice di carta.
Non propongo giveaway, ma se qualcuno di voi mi legge e vuol diventare lettore fisso del blog, non può che rendermi felice. Se mi lascerà la mail, invierò il pdf di un libro.
Un abbraccio a tutti/e voi e ancora grazie!


martedì 3 gennaio 2017

Solo bagaglio a mano di Gabriele Romagnoli

Buongiorno carissimi lettori oggi vi posto la recensione, già pubblicata sul sito di Cultura al Femminile, di un libro di Gabriele Romagnoli, SOLO BAGAGLIO A MANO, un racconto che vi farà riflettere sui veri valori della vita e scoprirete che alla fine ognuno di noi può avere il suo bagaglio a mano, basta eliminare le zavorre della vita e scegliere ciò che è davvero importante!
Buona lettura


Viviamo in una società cosiddetta liquida, dove non c'è tempo per fermarsi a riflettere, dove le notizie come i sentimenti scivolano e si dimenticano in fretta.
A volte però è necessario fermarsi, perché vi sono delle domande che meritano una risposta, soprattutto in questi ultimi anni che siamo ritornati a vivere nel terrore degli attentati, siamo diventati dei bersagli mobili.
Allora dobbiamo vivere in questo modo? Dobbiamo aspettare qualche evento tragico o luttuoso per fermarci e fare delle riflessioni?

Vi siete mai fermate a riflettere sulla morte, come può essere morire, quali pensieri possono attraversare la mente di una persona che si accinge a morire? Quante persone interverranno al nostro funerale? Ci accingeremo agli ultimi minuti del nostro trapasso con rimpianti, desideri negati, segreti, persone a cui chiedere perdono?
Tante domande a cui non possiamo dare una risposta, ma il nostro autore Gabriele Romagnoli ha voluto comprendere come possono essere gli ultimi minuti che ci dividono dalla morte. L'autore ha letto che in Corea, a causa dei numerosi suicidi, hanno creato un servizio di veglia funebre con l'intento di far desistere le persone dal suicidio.
Ebbene Romagnoli è volato in Corea ed ha sperimentato sulla sua pelle questo servizio funebre del proprio funerale. Si è spogliato, ha indossato una vestaglia bianca senza tasche, ha compilato il testamento, quindi è stato rinchiuso all'interno di una bara e lasciato dentro.


Ecco adesso l'autore è un deceduto a tutti gli effetti.

All'interno della bara i pensieri di susseguono, personaggi veri che ha incontrato nel suo percorso di vita giornalistica e come uomo sono tanti, ognuno è un ottimo spunto per riflettere, fissare, ricordare.
Ci sono cose importanti nella vita, ma quali sono? In questo secolo del consumismo più sfrenato rischi di perdere di vista, di non capire ciò che è realmente tale e ciò che è superfluo e non necessita di ricordi.

Bisogna paragonare la propria vita ad un bagaglio a mano .


Cosa vuoi mettere dentro lo zaino deve essere veramente necessario e che puoi sfruttare in più occasioni, puoi anche usare degli accorgimenti per ricavare più spazio, tipo mettere le calze dentro le scarpe, in questo modo nel tuo bagaglio puoi aggiungere un elemento in più.
Lo scrittore ci invita a riflettere sulla leggerezza della vita, più è leggera più è facile viverla, proprio come un bagaglio a mano, più è leggero più è facile trasportarlo.
Bisogna allontanare tutto ciò che non serve, buttare via ciò che non è utile, come i ricordi, ciò che noi non ricordiamo è perché non ha valore per noi, l'autore ci invita a non trattenere i ricordi, come i biglietti, i souvenir, le foto o altro, i ricordi veri quelli che per noi hanno un significato profondo, vengono trattenuti, ciò che non ricordiamo è perché non vale la pena di farlo.

"l'unico archivio che conta è la memoria: hai tutto lì, per sempre".

Dobbiamo eliminare i fardelli inutili, che diventano soltanto delle zavorre. Lo scrittore ci fa un esempio significativo, se nella nostra rubrica abbiamo migliaia di contatti dobbiamo chiederci quanti di questi sono veramente amici, quelli che senti almeno due volte nella settimana, altrimenti dobbiamo procedere alla "pulizia" della nostra bakeka. Soltanto in questo modo puoi combattere il consumismo non solo delle cose, ma anche degli amici. Vali se ha una bella casa, un bel lavoro se sei visibile, vali se hai tanti amici virtuali.
Ha senso tutto questo?


"L'esibizione dei beni, risultati, talenti, non è soltanto stucchevole, è anche controproducente. La luce li opacizza, l'invidia li sfregia, il tempo li logora. Proteggerli in apposite custodie è un riguardo, di più: una forma di saggezza...Riappropriarsi dello spazio e del tempo è la vera conquista".

Nelle ore passate all'interno della bara sfilano amici parenti ed amici che non ci sono più., sfilano morti, vivi, assassini, vittime... Persone che hanno avuto un significato, tutto ciò che non rammentiamo, non ha avuto importanza nella nostra vita, ci siamo solo disfatti di un ricordo, di una zavorra inutile. Ecco la vita deve essere così : ESSENZIALE.
Devi perdere il superfluo per capire la ricchezza dell'essenziale.
"il senso di colpa tende a infilarsi nel bagaglio e a renderlo di una pesantezza intollerabile, va scaricato o si resta bloccati"
Tutto il libro è un elogio alla leggerezza della vita come detto all'inizio, perché non puoi avere una vita piena di ricordi, oggetti e persone inutili, superflue:
"perdere la zavorra per ritrovare se stessi".
Vivere con leggerezza in questa società liquida per andare controcorrente essere se stessi e non essere un oggetto di consumo.
Il futuro è una valigia da aprire accentando ogni possibile contenuto. Possiamo provare prepararcela da noi, ma senza esagerare, appesantire o illuderci".


Il libro è stato scritto dopo gli attentati che hanno colpito il cuore di Parigi. Urgeva una riflessione chiara ed esplicita; lo scrittore ne ha avuto la capacità.
La scrittura di Gabriele Romagnoli è agile, scorrevole, brillante. Il libro si legge piacevolmente, e ti rimane dentro, quando arrivi all'ultima pagina ti fermi e anche tu rifletti ed immagini come può essere la tua morte. L'autore in questo libro, autobiografico, insegna , indaga istruisce, ma senza atteggiamenti filosofici, senza parole distanti e astruse, lo fa con parole ed immagini comprensibili da ogni tipo di lettore, perché il messaggio deve raggiungere tutti. La leggerezza deve essere un bagaglio comprensibile ed adottabile da tutti.
L'autore con mano leggera ne illustra i significati per insegnarci che nella vita nostra "entra quel che si vuole".
Autobiografia
Gabriele Romagnoli (Bologna, 1960) è giornalista e scrittore. Fra le sue opere: Navi in bottiglia (Mondadori, 1993), Louisiana blues (Feltrinelli, 2001), L’artista (Feltrinelli, 2004), Non ci sono santi (Mondadori, 2006), Un tuffo nella luce (Mondadori, 2010), Domanda di grazia (Mondadori, 2014) e Solo bagaglio a mano (Feltrinelli, 2015) e Coraggio! (Feltrinelli, 2016).

Libro: Solo bagaglio a mano
Autore: Gabriele Romagnoli
Casa editrice : Feltrinelli
Pagine 96





Tracy Chevalier : Strane creature

  Strane creature di Tracy Chevalier Impressioni di Maria Lucia Ferlisi La piccola città marina di Lyme nel Sussex, vede l’arrivo delle sore...

Informazioni personali

La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.