giovedì 4 febbraio 2016

Non chiamatelo amore

Non chiamatelo amore

 In pochissimi giorni due donne Marinella e Luana sono state uccise per "gelosia" dai loro mariti, la terza Carla sta lottando contro la morte dopo che il suo compagno le ha dato fuoco, per fortuna la bambina che aspettava in grembo è stata fatta nascere con taglio cesareo e sta bene.
Altri nomi che si aggiungo alla già lunga lista di donne morte per mano assassina dei loro mariti, compagni o ex. Ogni volta leggiamo nei titoli delle testate giornalistica una sorta di giustificazione, quasi sempre gli assassini hanno agito per raptus, per gelosia, per raptus, per stress.... ogni volta c'è una complice solidarietà verso l'uomo che le ha uccise, una sorta di giustificazione e molto spesso trovano giustificazione anche dalle donne. "Se è stata uccisa qualcosa deve aver fatto" questo è il luogo comune che utilizzano poi nel leggere le notizie. Difficilmente troviamo articoli, a meno che non siano stati scritti da parte di associazioni o enti che lavorano contro la violenza, che usino termini appropriati. Tenetelo a mente: uccidono perché hanno voluto farlo e sempre con premeditazione, si perché la pistole, i coltelli, la benzina non spuntano all'improvviso nelle mani di questi assassini le hanno portate con se nell'ultimo incontro con la donna inconsapevole sacrificio umano.

NON GIUSTIFICHIAMOLI.

Purtroppo è diventata una triste realtà leggere quasi tutti i giorni i nomi di queste donne che vengono private del bene della vita solo perché è più semplice porre fine ad un rapporto con la violenza piuttosto che parlare, dialogare, capire. Se riflettiamo un attimo quello che manca nei rapporti di oggi è proprio la comunicazione, il dialogo. No, adesso non si parla, si urla, non si discute serenamente, deve vincere quello che alza la voce, non siamo più abituati ad ascoltare e ad essere ascoltati. Si parla tanto di iniziative per fermare la violenza, ma le parole cadono sempre nel vuoto, l'educazione al rispetto dovrebbe diventare una materia inserita nel percorso didattico scolastico già dalla scuola primaria, si perché dobbiamo formare le generazioni future, credo poco che si possa intervenire sull'uomo attuale, purtroppo l'uomo di oggi è evidente, non sa più affrontare le situazioni in cui si deve mettersi in discussione, non sa porre fine alle relazioni in modo pacato e razionale. Forse è anche forte in questo dalle pene che vengono inflitte, basti pensare all'ex marito di Luana, un uomo di 37 anni che aveva già ucciso, in quanto un ragazzo aveva fatto delle avance alla fidanzata di allora, lo aveva picchiato, messo un sacchetto di plastica attorno al collo e strangolato poi con la corda, la pena inflitta: 11 anni.
Potrei citare altri casi di uomini che hanno ucciso donne pochi anni di galera e pronti a rifarlo basti pensare ad uno dei mostri del Circeo Angelo Izzo che dopo 30 anni, uscito per buona condotta, ha ucciso una madre con la figlia 14enne, la bambina è stata rinvenuta nuda, ammanettata e con scotch sulla bocca., quindi ancora con atroce violenza.
Tante volte penso che alla fine l'attenuante del delitto d'onore,tolto dal codice penale soltanto nel 1984, non è stato eliminato dalla mente di molti, per cui permangono sempre le attenuanti per l'uomo che uccide la moglie, la fidanzata, la madre dei suoi figli. Ecco perché nella mente di questi assassini il pensiero di uccidere la propria partner nasce anche dalla certezza che tanto poi la pena che verrà inflitta è minima, un pò di buona condotta e presto sono fuori liberi di rifarsi una vita, o, di uccidere ancora, ed avranno evitato anni di separazione, avvocati, scontri e contenziosi con l'ex moglie.
Un divorzio all'italiana bello è pronto.
Sono stanca di ascoltare sempre le solite frasi, le solite parole, le solite giustificazioni per l'uomo che da assassino si trasforma in vittima. Diamo il nome esatto a ciò che accade: Gli assassini sono assassini. Non voglio più sentire frasi del genere: "Se è stata uccisa perché lei lo voleva lasciare, perché lei aveva un'altro, perché lei avrebbe tenuto i figli," perché lei..perché lei ...perché lei....

Ma lui dov'è in queste storie?
Ve lo siete mai chieste? pensate che quando le donne sono state uccise la violenza le liti, sono scoppiate improvvisamente quel giorno, in quell'attimo? No! la donna ha già alle spalle anni di violenza, di umiliazioni, di soprusi....
Quando parlo di violenza contro le donne molti chiedono beh ma perché non lo lascia? Come se fosse la cosa più semplice del mondo.
Non è facile uscire dalla spirale della violenza. Ci vuole tanto tanto coraggio e recupero di autostima e consapevolezza di avere ancora delle risorse. Ci vuole coraggio anche a restare ancorate ad un uomo che le umilia e le maltratta in continuazione. Molte donne rimangono, la maggior parte, perché hanno dei figli, sopportano perché non hanno lavoro, sopportano perché non sanno dove andare. Certo possono andare nelle case protette, ma siete sicuri di sapere come vivranno dopo? la donna da vittima si trasforma in prigioniera, non può più avere rapporti con la famiglia, con le amiche, deve cambiare città e lavoro. Sareste disposte a farlo?
Non è facile la donna che subisce violenza è consapevole che ciò che l'aspetta fuori è peggio della spirale di violenza che respira tutti i giorni. Ecco provate ad immaginare una moglie con due figlie senza lavoro, senza soldi. Lo lascia dove va? come può mantenere i figli, dove va a dormire. Domande che non trovano risposte.

A noi allora il dovere di porre attenzione verso questi omicidi, non dobbiamo trovare nessuna giustificazione, ma soprattutto non dobbiamo far si che tutti i nomi di queste donne morte per mano dei loro compagni di una vita, in cui avevano riposto le speranza di una vita serena e di una famiglia unita, non scivolino nel dimenticatoio o peggio ancora nell'indifferenza



FLM

(foto prese dal web)

mercoledì 3 febbraio 2016

Clara Sereni: recensione

Carissimi amici ed amiche, come sapete ieri, all'età di 72 anni, è venuta a mancare Clara Sereni, un'autrice impegnata nella vita sociale e pubblica. Una scrittrice che ha pubblicato diversi romanzi come: Casalinghitudine, Passami il sale, Le meredanze, Il gioco dei regni..e altri, dove le storie sono forti, con protagoniste donne e persone fragili. 
Ripubblico questa recensione . 


Via Ripetta 155 di Clara Sereni
di
Ferlisi Maria Lucia
Via Ripetta 155 è la storia autobiografica di Clara Sereni, una donna che ha vissuto il 68 e gli anni 70, quasi in prima linea, sempre presente, ma senza mai farsi coinvolgere completamente.

E' anche la storia di una ragazza che ha voluto sottrarsi a un difficile rapporto paterno e alla difficoltà di portare un cognome troppo pesante, essendo il padre un parlamentare comunista di cui lei ne sentiva tutto il peso ingombrante per l'affermazione della propria autonomia.

Il libro pur essendo autobiografico, non risulta tale, grazie alla sapiente, scorrevole ed appassionata scrittura dell'autrice, che ci lascia un romanzo vero e proprio dedicato agli anni 70, anni di lotta, di libero amore, di speranza, di libertà, ma che bene presto si trasforma in disillusione, in amarezza per quello che c'è stato.

La lotta per la propria libertà si affianca alle continue ricerche di lavoro che le possano garantire la tanto sognata autonomia e quindi distacco dalla famiglia, come la creazione di un ponte tra padri e figli; il tutto è accompagnato dai canti popolari con epicentro la sua casa.

Questa casa di via Ripetta scelta in pieno centro a Roma perché lei comunque rimane "un po' snob", una casa che diventa il centro delle riunioni tra amici, il centro di raccolta e incontro di tutti i suoi amici, dove lei lotta sempre per mangiare, per portare oggetti per riempire quella casa vuota, la casa che vede i suoi tanti amori di cui non ricorda il nome, ma solo il calore nei momenti di solitudine, la casa dove lei deve fare i conti con l'irrequietezza dell'anima, la casa dove tenta anche il suicidio.

Nel racconto emerge la passione, ma anche la nostalgia e la disillusione, come se l'autrice rivedesse le immagini del suo passato, alcune le accarezza, altre le bagna con le lacrime, con altre riesce a sorridere, ma tutte sempre con dolce nostalgia.

Gli anni della quasi emancipazione, della quasi rivoluzione, del quasi golpe, della quasi liberazione sessuale...termina lasciando la triste consapevolezza della disillusione e della sconfitta delle proprie idee. 

Un libro che ci porta indietro nel passato con delicatezza, senza critiche, denunce o altro, solo esponendo i fatti come sono avvenuti, lasciando a noi il compito di capire che il tentativo di scardinare la famiglia, forse non ne valeva la pena, alla fine abbiamo il bisogno di avere stabilità e certezze attraverso anche un amore sicuro ed una famiglia "tradizionale".
Libro che consiglio vivamente.

TITOLO:Via Ripetta 155
AUTORE: Clara Sereni
EDITORE: Giunti
Prezzo: 14,00

pagine: 197

Un pò di me in rime


Un pò di me in rime


Di cognome son Ferlisi di nome Maria Lucia
La ragazza più simpatica che ci sia
Beh, non esageriamo, forse solo un pò
Ma vi ricordo che sono nata al di là del Po.
Ebbene si, sono Siciliana e amo il sole, il vento caldo ed il mare
Si, è vero, ma senza esagerare.
Adesso sono qui e quando della terra mia ho nostalgia
Chiudo gli occhi e volo con la fantasia.
Vedo i mandorli nelle fioriere
Sento il profumo delle arance che si sparge
Dalle case con le ringhiere.
Sogno il mare con le sirene
e  il sole caldo che accarezza le verbene
E solo allora io sto davvero bene!


   @@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@

Ciao a tutti io son Ferlisi di cognome, di nome Maria Lucia,
vivo sempre nella nostalgia della terra mia.
Allora chiudo gli occhi e m’immergo nella fantasia
 e raggiungo la Sicilia mia.
Vedo Ulisse che nella trinacria solcò il mare incantato dalle sirene
ma arriva Penelope che lo sostiene.
C’è anche Polifemo che sgrida la maga Circe
 perché in testa ha tante bisce .
Nel salotto del Gattopardo converso con Garibaldi mentre con Anita
sorseggia una granita.
Poi vado più in là e guardo ammirata Pirandello
che chiacchiera con mio fratello.
A piedi del vulcano Etna
 Trovo Montalbano che mi aspetta.
Adesso sto attenta perché Orlando furioso grida, urla e sospetta
che Angelica lo sottometta.
Saba, Sciascia e Verga sono tutti a casa mia
a mangiare la cassata preparata da Lucia.
Ma poi ritorno nella realtà e cerco Maria Vittoria che è mia cognata
Per preparare una frittata ma anche un'insalata
da mangiare in compagnia
di Nora e di tutta l’allegra compagnia
che scrivono poesie e racconti come  Maria Lucia
                             
                                      




Buongiorno a tutti/e

anche oggi vi consiglio un concorso organizzato dall'Associazione Culturale: Voci di Carta e Servizio Cittadinanza delle Donne e Culture delle Differenze del Centro Donna del Comune di Venezia. 
Scade il 15 febbraio per cui affrettatevi. Vi posto il link dove potete trovare ulteriori informazioni: 

 http://impiattiamolavita.wix.com/home#!regolamento/wcnzo.
In bocca la lupo ai partecipanti!

Anima di Wajdi Mouawad

  Anima di Wajdi Mouawad Impressioni di Maria Lucia Ferlisi Parlare di questo romanzo non è facile, durante la lettura molte volte sono stat...

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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.