Grande meraviglia
di
Autore: Viola Ardone
Titolo: Grande meraviglia
Casa Editrice: Einaudi
Pagine: 304
Impressioni di Maria Lucia Ferlisi
Viola Ardone ancora una volta ci regala una storia sulla fragilità, con Grande Meraviglia affronta il tema delle malattie mentali nel difficile passaggio dal vecchio manicomio alla Legge Basaglia del 1980.
Elba, nome di un fiume del nord, è nata nel manicomio, sua madre era stata internata perché incinta da una relazione extra coniugale.
Lei nasce lì nel "mezzomondo" e rimane con la madre fino al momento n cui deve andare a scuola dalle suore. Al termine scegli di rientrare al manicomio per ritrovare la madre e perché non conosce l'altra metà del mondo , si finge pazza per essere internata, ma al rientro la madre non c'è più. Le dicono che è morta ma lei , dentro al suo cuore sa che non è vero, sua madre non l'avrebbe mai abbandonata.
La sua vita cambia quando entra in servizio un nuovo dottore: Fausto Meraviglia, un Don Chisciotte in camice, che vuole salvarla.....
Un romanzo straordinario che mette in prima linea i disturbi mentali e gli affetti familiari. Il libro sembra diviso in due parti, nella prima affronta il dolore e la ferocia con i quali venivano trattati i malati mentali, non avevano dignità, non erano considerati persone. Affronta i metodi usati per calmarli ed è doloroso pensare che ciò accadeva in tempi non tanto lontani.
Nella seconda parte c'è il percorso difficile dei rapporti tra genitori e figli, il dottor Meraviglia si ritrova a interrogare se stesso, attraverso la nuova paternità con Elba, un rapporto in cui mette i discussione tutta la sua vita.
La scrittura lineare, precisa, raffinata e coinvolgente dell'autrice Viola Ardone rendono questo romanzo di una bellezza sorprendente che vi invito a leggere.
Valutazione: 💛💛💛💛💛💓
Trama
«L’amore è incomprensibile, una forma di pazzia». Nel candore dello sguardo di Elba il manicomio diventa un luogo buffo e terribile, come la vita, che Viola Ardone sa narrare nella sua ferocia e bellezza.
Dopo “Il treno dei bambini” e “Oliva Denaro”, “Grande meraviglia” completa un’ideale trilogia del Novecento. In questo romanzo di formazione, il legame di una ragazzina con l’uomo che decide di liberarla rivela il bisogno tutto umano di essere riconosciuti dall’altro, per sentire di esistere.
Elba ha il nome di un fiume del Nord: è stata sua madre a sceglierlo. Prima vivevano insieme, in un posto che lei chiama il mezzomondo e che in realtà è un manicomio. Poi la madre è scomparsa e a lei non è rimasto che crescere, compilando il suo “Diario dei malanni di mente”, e raccontando alle nuove arrivate in reparto dei medici Colavolpe e Lampadina, dell’infermiera Gillette e di Nana la cana. Del suo universo, insomma, il solo che conosce
Almeno finché un giovane psichiatra, Fausto Meraviglia, non si ficca in testa di tirarla fuori dal manicomio, anzi di eliminarli proprio, i manicomi; del resto, è quel che prevede la legge Basaglia, approvata pochi anni prima. Il dottor Meraviglia porta Elba ad abitare in casa sua, come una figlia: l’unica che ha scelto, e grazie alla quale lui, che mai è stato un buon padre, impara il peso e la forza della paternità.
Con la sua scrittura intensa, originale, piena di musica, Viola Ardone racconta che l’amore degli altri non dipende mai solo da noi. È questo il suo mistero, ma anche il suo prodigio.
Nessun commento:
Posta un commento