Carissime amiche ed amici del blog
sono ritornata dalle ferie ed eccomi subito seduta davanti al pc, con il condizionatore a 22 gradi, fra un po' gelo, lo so, ma con il caldo la mia mente s'intorbidisce...
Prima di andare in vacanza ho letto L'ultima fuggitiva di Tracy Chevalier
un libro delizioso che si legge tutto d'un fiato. La trama espone il problema della schiavitù senza clamore o discorsi ridondanti, ma con delicatezza attraverso la figura femminile di Honor donna inglese che dopo una delusione d'amore va in America con la sorella che si sposerà con un quacchero. La sorella muore durante il viaggio, lei non torna indietro decide di restare in questo continente sconosciuto. Rimane nell'Ohio un paese che scoprirà essere una terra di passaggio dal Nord al Sud per gli schiavi.
Conosce Donovan, un uomo violento e cacciatore di negri che fuggono dai padroni e rimane colpita da questo accanimento che non riesce a comprendere.
Honor alla fine si reca presso la casa del mancato marito della sorella, ma viene accolta con freddezza e da subito si sente un'intrusa, è anche per questo che conosce un ragazzo Jack e lo sposa subito. All'inizio tutto procede bene il marito la sostiene nei piccoli aiuti che da ai fuggitivi, ma la situazione precipita per le interferenze della madre di lui che ha paura che vengano scoperti e puniti. Nonostante lei sia sposata e dopo incinta, Donovan non l'ha mai dimenticata anche se il loro era stato un incontro brevissimo, si reca spesso presso la nuova abitazione della ragazza con la speranza di essere ricambiato nel sentimento che cresce dentro di lui. Il finale è inaspettato, imprevedibile e forte.
E' una storia di sentimenti, celati, che si leggono soltanto negli sguardi, una storia silenziosa, leggera, semplice come lo sono i sentimenti forti.
La Chevalier ci conduce in questa America di metà ottocento calandoci nelle case e nei sentimenti dei quaccheri, cucendo una storia di sentimenti, di odio, di violenza con abilità e maestria, la stessa adoperata da Honor nel cucire le trapunte. Vi riporto un piccolo stralcio dove è descritta una trapunta:
La Chevalier ci conduce in questa America di metà ottocento calandoci nelle case e nei sentimenti dei quaccheri, cucendo una storia di sentimenti, di odio, di violenza con abilità e maestria, la stessa adoperata da Honor nel cucire le trapunte. Vi riporto un piccolo stralcio dove è descritta una trapunta:
"Ciascun riquadro era composto da quadratini e triangolo marroni, verdi e bianco panna, con in mezzo uno spazio per la firma. Era stata iniziata per Grace ma, nell’apprendere che Honor avrebbe accompagnato la sorella in America, i membri della comunità avevano deciso di donarla a lei, cambiando la disposizione dei riquadri in modo che il suo nome rimanesse al centro, con intorno quelli dei famigliari e degli amici. Era semplice, una fantasia di rombi, e non particolarmente bella, perché risentiva delle diverse mani che ci avevano lavorato, inoltre non rispecchiava affatto lo stile di Honor. Ma non sarebbe mai riuscita a separarsene: la sua gente gliel’aveva data proprio perché non si dimenticasse di loro."
Un libro che ci trasmette serenità, calma, ma allo stesso tempo forza, la stessa di Honor quando sceglie di creare il proprio futuro restando in una terra sconosciuta, non per sfuggire alla sua vita, ma per modificarla e farla veramente sua, nel bene e nel male, senza interferenze di nessuno, ne della sua famiglia ne tanto meno accetta le regole della nuova: Lei è Honor e vuole essere artefice della propria vita come piace a lei.
Non è come può sembrare un libro che ispira alla fuga, anche se il romanzo comincia con la sua fuga, prima dal ragazzo che l'ha lasciata, la seconda, ancora la sua, con un matrimonio veloce per sfuggire alla famiglia falsa ed ipocrita della sorella a cui lei non si adegua, ancora una fuga dopo il matrimonio perché le proibiscono di aiutare gli schiavi, ed infine ancora una fuga verso nuovi orizzonti.
In questo groviglio di sentimenti ci sono le fughe degli schiavi, ma è proprio in questo desiderio di libertà che comprende e vuole la sua indipendenza, la sua libertà sfidando le regole non scritte dei quaccheri ed è per lei e per sua figlia che s'incammina verso un futuro libero.
Non è come può sembrare un libro che ispira alla fuga, anche se il romanzo comincia con la sua fuga, prima dal ragazzo che l'ha lasciata, la seconda, ancora la sua, con un matrimonio veloce per sfuggire alla famiglia falsa ed ipocrita della sorella a cui lei non si adegua, ancora una fuga dopo il matrimonio perché le proibiscono di aiutare gli schiavi, ed infine ancora una fuga verso nuovi orizzonti.
In questo groviglio di sentimenti ci sono le fughe degli schiavi, ma è proprio in questo desiderio di libertà che comprende e vuole la sua indipendenza, la sua libertà sfidando le regole non scritte dei quaccheri ed è per lei e per sua figlia che s'incammina verso un futuro libero.
Un libro da leggere perché è scritto in modo splendido, dove l'arte del cucito e del patchwork è descritto minuziosamente e ve lo farà amare.
Un libro da leggere per la storia delicata, composta, tranquilla e vi immerge nella trama con delicatezza.
Un libro da leggere per la storia delicata, composta, tranquilla e vi immerge nella trama con delicatezza.
Ferlisi Maria Lucia.
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