lunedì 9 settembre 2024

Il mio gatto Jugoslavia di Pajtim Statovci


Il mio gatto Jugoslavia

 di  

Pajtim Statovci

Impressioni di Maria Lucia

Il romanzo ci descrive la vita e i sogni di due ragazzi Emine e Bekim, due storie parallele che si svolgono negli anni ottanta e proseguono fino a dopo il 2000.

Emine è una bella ragazza in età da marito, ha un padre ottuso e attento alle tradizioni del suo paese d'origine l' Albania, come tutte le ragazze sogna di vivere una vita libera, in una bella casa come quelle di New York. 

Quando le arriva la proposta di matrimonio con un bel ragazzo dai modi gentili, intravede la possibilità di realizzare i suoi sogni di una vita migliore, ma i suoi sogni sembrano svanire già nel giorno delle nozze..

Da questo matrimonio nasce Bekim, in un momento particolare della vita dei Balcani, la Jugoslavia si sgretola e si divide, l'odio e le guerre sono il pane quotidiano. Improvvisamente si diventa stranieri nei luoghi dove sei nato e tutto diventa estraneo. L'immigrazione sembra l'unica soluzione.

Bekim è un ragazzo solitario, gay, non ha amici e non ha un amore stabile ma solo incontri occasionali. Passa la sua vita in compagnia di un boa, che gira libero per casa ed è il suo unico confidente. 

Ha dovuto imparare a non dire mai chi è veramente, in Finlandia non accettano gli stranieri. In un bar conosce un gatto parlante che porta nella sua abitazione e finalmente ha un interlocutore che gli insegna a riflettere e ad agire.

Due storie diverse unite da un filo sottile della riflessione sull'identità. Non è facile capire se stessi e ancora più difficile è comprendere l'altro. Chiudere le ali al prossimo e all'umanità può sembrare la soluzione migliore, forse non è la scelta giusta.

L'autore con questo romanzo d'esordio ci incita a  vedere lo straniero con occhi diversi. Affronta temi delicati come la violenza sulla donna. Le sue parole scorrono e si conficcano come dardi nella mente del lettore, pensare alle mille sfaccettature delle persone, alle modalità diverse e cerca di condurre al filo unico della multiculturalità attraverso questo romanzo in bilico tra reale e surreale. 

Trovo interessante l'inserimento del boa e del gatto che si insinuano nella storia e l'alleggeriscono perché è un romanzo forte, crudele che porta in primo piano temi antichi che nei millenni continuano a essere presenti, come il rapporto padre/figlio e il tema del diverso.

Un romanzo che ti sbatte in faccia la realtà e ti mostra chi è l'altro. Completano il romanzo la scrittura elegante e cerebrale dell'autore. 

Un romanzo "disturbante" emotivamente.

Valutazione: 💛💛💛💛💛


SCHEDA LBRO

Autore: Pajtim Statovci

Titolo: Il mio gatto Jugoslavia

Casa Editrice: Sellerio

Pagine: 291


TRAMA

Negli anni Ottanta, in un villaggio della Jugoslavia, Emine è una giovane donna che spesso si scontra con le idee del mondo attorno a sé e con un padre severo e superstizioso. Per un capriccio, un uomo che conosce appena le chiede la mano, e lei in quel matrimonio intravede la possibilità di un cambiamento. Quando i Balcani in guerra si sgretolano, la famiglia fugge in Finlandia e la vita nel nuovo paese è dominata dalla paura e dalla vergogna.

Accanto a lei, il figlio Bekim cresce in una terra dove a chi viene da fuori si comanda di accontentarsi di poco e di essere grati. Il ragazzo rischia di diventare un emarginato sociale, è un immigrato ed è gay, in un paese sospettoso verso gli stranieri fino alla violenza. Quando gli chiedono il suo nome, spesso ne inventa uno. 

A volte finge di essere russo. I duri del posto gli sputano in faccia. È ossessionato dalla pulizia e distaccato non solo dai suoi compagni di scuola ma anche dalla madre, che a sua volta è alla ricerca di una identità e di un futuro diversi. A parte incontri occasionali, l’unico compagno di Bekim è un enorme serpente, un boa che lascia vagare liberamente per l’appartamento. Poi, una notte in un gay bar, il giovane incontra un gatto come nessun altro. 

Questa creatura parlante, capricciosa, affascinante e manipolatrice lo guiderà in un viaggio sconvolgente nel passato, verso il Kosovo e i suoi demoni, per dare un senso alla storia magica e crudele della sua famiglia.
Il primo romanzo di Pajtim Statovci è una continua sorpresa: un serpente letale, un gatto sprezzante e sexy; incontri online e matrimoni balcanici; il caos surreale del l’identità; le cose che cambiano quando cambia il nostro mondo, quelle che invece non cambiano mai; il catastrofico antagonismo tra padri e figli; l’attonito sentimento dell’amore. 

Statovci è uno scrittore di singolare originalità e potenza, e in questo suo esordio abbraccia la complessità del mondo creando un’opera letteraria che possiede la forza di un classico del futuro.

BIOGRAFIA

Pajtim Statovci, nato in Kosovo nel 1990, è cresciuto in Finlandia dove si è trasferito con la famiglia fuggita dalla guerra quando aveva due anni. Il mio gatto Jugoslavia, uscito nel 2014 (Sellerio 2024), ha vinto il Premio Helsingin Sanomat. 

Le transizioni (Sellerio 2020), il suo secondo romanzo, tradotto in molte lingue, finalista al National Book Award, ha vinto il Toi-sinkoinen Literature Prize nel 2016 e nel 2018 gli è stato assegnato l’Helsinki Writer of the Year Award. Gli invisibili (Sellerio 2021) ha ricevuto il prestigioso Finlandia Prize, che consacra l’autore come il più giovane vincitore di ogni tempo.


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martedì 3 settembre 2024

Le otto vite di una centenaria senza nome di Mirinae Lee

 Le otto vite di una centenaria senza nome 

di 

Mirinae Lee

Impressioni di Maria Lucia Ferlisi

Un impiegata di un istituto di riposo decide di iniziare a scrivere dei necrologici dei pazienti ricoverati facendosi raccontare la loro vita, in questo modo conosce Mook Miran, una donna centenaria, che alloggia nel reparto dei malati di alzheimer, ma la sua mente è lucida e chiara e ricorda tutta la sua vita senza lacune.  

Inizia tra le due donne una serie di incontri in cui Miran  si racconta dall'infanzia fino all'ottava vita e la donna ascolta ammaliata le sue parole. 

Lei ha avuto otto vite, tutte strabilianti, dove è stata una spia, una schiava, una donna, un'assassina, un maga delle spezie...

L'impiegata ascolta tra l'incredulità e la voglia di crederle, ma i suoi racconti sembrano uscire dalle pagine di un romanzo di James Bond. 

Chi è questa centenaria, dice la verità, qual è il suo nome vero? le domande sono tante , l'unica verità è che lei non aspetta che le ore da passare con lei e ascoltare le sue avventure tra Corea del Nord e del Sud.

L'autrice Mirinae Lee è alla sua prima esperienza letteraria ed esordisce con un romanzo di non facile lettura per i diversi registri che usa. Non è facile leggere queste vite vissute all'insegna della fuga, dell'arte di mimetizzarsi, nell'abilità di camuffarsi, donna, ragazza, bambino, chi è stata Mook Miran? 

La sua vita è reale o si sta prendendo gioco dell'impiegata con l'abilità narratrice? Eppure alcuni indizi sono veri, ma com'è possibile che una donna dall'apparente fragilità abbia ucciso,, sia scappata mentre le altre venivano mitragliate. Impossibile questa centenaria è solo una millantatrice, una ciarlatana.

La lettura è complessa ma il romanzo merita di essere letto per la realtà storica che descrive con esattezza. Una lettura dolorosa che ti immerge in una realtà crudele e amara e inizi ad amare questa donna che riesce a sopravvivere alla crudeltà umana che ogni guerra porta con sé. 

Valutazione: 💛💛💛💛💛

Scheda Libro

Autore: Mirinae Lee
Titolo: Le otto vite di una centenaria senza nome
Casa Editrice: Casa Editrice Nord
Pagine: 290

Trama

Tre parole per riassumere la propria esistenza. È l’invito che un'impiegata della casa di riposo rivolge ai residenti per raccontare la loro vita. A quasi cento anni, Mook Miran pensava che avrebbe portato i suoi segreti nella tomba, invece quell'estranea le sta offrendo l'occasione per fare finalmente pace col proprio passato. Tre parole, però, non le bastano, e ne sceglie sette: schiava, artista della fuga, assassina, terrorista, spia, amante. E madre. Perché altrettante sono le vite che ha vissuto, le identità che ha dovuto assumere. 

Sotto lo sguardo attonito di quella che chiama affettuosamente "la sua biografa", la signora Mook parla della fame e delle privazioni che ha sofferto nascendo in una Corea occupata dall’esercito giapponese; delle tragedie che ha affrontato durante la Seconda guerra mondiale; delle scelte terribili che ha sostenuto per superare le tempeste di anni densi e implacabili; delle persone che ha imbrogliato e di quelle che ha ucciso. Non importa quale difficoltà le sia stata messa di fronte, lei ha sempre trovato la forza di sopravvivere, anche a rischio di pagare un pegno altissimo. 

A poco a poco, dalle sue storie emerge la figura di una donna enigmatica e camaleontica, capace di adattarsi a ogni situazione, di combattere con efferata ferocia e di amare col trasporto assoluto di chi teme il rimpianto più della morte. Una donna che non si arrende davanti alle avversità e che affronta il destino a testa alta e alle sue condizioni. Anche quando arriva il momento di sciogliere il mistero della sua ottava e ultima vita…

 Grazie alla sua prosa al tempo stesso lirica e spietata, Mirinae Lee tratteggia una protagonista unica e dal fascino irresistibile, un enigma che il lettore è chiamato a risolvere ricomponendo i tasselli di una storia luminosa e travolgente, che arriva dritta al cuore. "Un romanzo coinvolgente, a tratti magico e commovente, ma soprattutto feroce e doloroso." La Lettura "Un romanzo che non si dimentica facilmente." iO Donna

Mirinae Lee



Nata e cresciuta in Corea del Sud, attualmente vive a Hong Kong con il marito e i due figli.

 Dopo aver pubblicato vari racconti su alcune riviste letterarie, Le otto vite di una centenaria senza nome è il suo romanzo d'esordio.

lunedì 2 settembre 2024

XIV ed. Premio Letterario Nazionale Streghe Vampiri e Co.

 

XIV ed. Premio Letterario Nazionale

 Streghe Vampiri e Co.

  1. Premi  

    Attestato, Coppa, Medaglia, Pubblicazione, Targa.
  2. Data di scadenza  

    Il bando scade il 15 Ottobre 2024.
  3. Quota di adesione  

    €20

Regolamento

Art. 1: Il Premio è rivolto a tutti i cittadini, italiani e non, che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età alla data di apertura delle iscrizioni cioè alla mezzanotte del 23/06/2024, purché l’opera presentata a concorso sia redatta in lingua italiana;

Art. 2: La Segreteria del Premio è affidata a Giovane Holden Edizioni in collaborazione con l’Associazione Culturale I soliti ignoti;

Art. 3: Sono ammesse all’esame della Giuria opere inedite (per inedite si intendono opere mai pubblicate da una regolare casa editrice, sprovviste di codice Isbn. Sono ammesse, invece, le opere comparse su internet e/o quelle che hanno partecipato ad altri concorsi e inserite in antologie) redatte in lingua italiana; le opere devono avere come tema streghe, vampiri, creature fantastiche (tra cui a titolo esemplificativo ma non esaustivo: maghi, licantropi, zombie, elfi, gnomi, etc.) e restare inedite per tutta la durata del concorso fino alla sua naturale conclusione ossia la proclamazione dei vincitori in occasione della cerimonia di premiazione;

Art. 4: Il Premio si articola in tre sezioni, a tema come art. 3, secondo queste modalità:

A.    Romanzo inedito: lunghezza max 500mila caratteri, spazi inclusi (non sono accettate raccolte di racconti);

B.    Racconto inedito: lunghezza max 22mila caratteri, spazi inclusi;

C.    Poesia inedita: da 1 a 3 liriche.

È possibile partecipare a più sezioni, pagando la relativa quota (una sola iscrizione per sezione);

Art. 5: La quota di iscrizione è fissata in euro 20,00 per sezione da versare, indicando come causale “Partecipazione Premio Streghe Vampiri & Co. 2024”, in una delle seguenti modalità:

·      tramite bollettino postale sul c.c. postale n. 75686675 intestato a Giovane Holden Edizioni;

·      tramite bonifico su c/c postale IBAN IT56Z0760113700000075686675 intestato a Giovane Holden Edizioni;

È possibile partecipare a tutte e tre le sezioni (una sola iscrizione per sezione, pagando la relativa quota);

Art. 6: Gli elaborati devono essere inviati entro la mezzanotte del 15 ottobre 2024 al seguente indirizzo mail info@premiostreghevampiri.it:

·      file unico dell’opera presentata a concorso (esclusivamente in formato Word e senza indicare nel file stesso le proprie generalità); nota contenente le proprie generalità complete (Nome, Cognome, Indirizzo Postale, E-mail, Telefono); ricevuta di pagamento della quota di partecipazione.

La segreteria del Premio invierà una mail di conferma della registrazione al concorso; l’organizzazione del Premio non è responsabile per il materiale eventualmente non conforme e non verrà restituito;

Art. 7: Il giudizio della Giuria è insindacabile. La Giuria è presieduta da Emanuela Signorini, giornalista e scrittrice, e composta da: Chiara Chiozzi, scrittrice e illustratrice fantasy; Francesco Grassi Niccolai, editor.

La Giuria selezionerà, tra tutti i lavori pervenuti, un massimo di trenta opere per ogni sezione (quelle ritenute più meritevoli). Ai finalisti sarà data tempestiva comunicazione in merito. La Giuria, scegliendo fra le opere finaliste le tre che a suo insindacabile giudizio avrà ritenuto più valide in assoluto, individuerà i vincitori di ciascuna sezione;


Art. 8: Consistenza dei Premi € 25.000, così declinata:

·      1° Premio: Targa personalizzata e pubblicazione ad personam dell’opera vincitrice di ogni sezione (per la sezione A il romanzo presentato a concorso, per la sezione B una raccolta di racconti e per la sezione C una silloge poetica) in una delle collane della casa editrice Giovane Holden Edizioni, con regolare contratto di edizione, entro il 31/12/2025;

·      2° Premio: Targa personalizzata;

·      3° Premio: Targa personalizzata;

·      Premi Speciali: Coppa personalizzata;

·      Eventuali segnalazioni: Medaglia personalizzata;

A tutti i finalisti sarà consegnato un attestato di merito. Attestati e premi dovranno essere ritirati personalmente all’atto della premiazione, in caso di impossibilità può essere data delega scritta ad altra persona. La mancata partecipazione fa decadere dal diritto di accesso al Premio vinto;

Art. 9: Verrà realizzata un’Antologia Letteraria contenente le opere finaliste delle sezioni Poesia inedita e Racconto inedito, edita da Giovane Holden Edizioni (www.giovaneholden.it) dal titolo “Storie di immaginaria realtà – Vol. 11”. Il volume potrà essere prenotato alla mail info@premiostreghevampiri.it; sarà disponibile anche in versione e-book. Gli autori finalisti restano proprietari del copyright delle proprie opere presentate a concorso, ma concedono il consenso alla casa editrice Giovane Holden Edizioni a pubblicare l’opera nell’Antologia Letteraria;

Art. 10: La Giuria provvederà alla proclamazione dei vincitori di sezione durante la cerimonia di premiazione che si terrà sabato 18/01/2025 a Viareggio (Lu) presso Hotel Residence Esplanade .

Attestati e premi dovranno essere ritirati personalmente all’atto della premiazione, in caso di impossibilità può essere data delega scritta ad altra persona. La mancata partecipazione fa decadere dal diritto di accesso al premio;

I risultati saranno pubblicati sul sito del Premio (wwwpremiostreghevampiri.it) e sui quotidiani a discrezione dell’organizzazione;

Art. 11: La Direzione Culturale del Premio è curata dalla casa editrice Giovane Holden Edizioni, organizzatrice e titolare del Premio che regolerà, a titolo esecutivo, i rapporti con gli Autori. L’organizzazione non sarà responsabile di eventuali disguidi di qualsiasi genere;

Art. 12: La partecipazione al Premio Letterario Nazionale Streghe Vampiri & Co. implica l’automatica accettazione del presente bando. La mancanza di una delle condizioni che regolano la validità dell’iscrizione, determina l’esclusione dalla partecipazione al premio stesso.

 

 

 

martedì 27 agosto 2024

Dove nessuno ti troverà di Alicia Gimenez-Bartlett

Dove nessuno ti troverà
 di 
Alicia Gimenez-Bartlett

 

Impressioni di  Maria Lucia Ferlisi

Siamo negli anni '50, nella Spagna Franchista, anni in cui la guardia Civil è impegnata a combattere gli ultimi partigiani che lottano contro la dittatura spagnola. Un psichiatra francese  Lucien contatta un giornalista spagnolo, squattrinato e cinico, Carlos che ha appena pubblicato un articolo sulla Pastora, figura leggendaria che combatte ancora contro la dittatura e vive tra le montagne,  nessuno sa dove si nasconde e nessuno se è una donna o un uomo. 

Lucien rimane affascinato da questa figura emblematica ed essendo un esperto di menti criminali, vuole conoscerla, parlare con lei o lui e comprendere le motivazioni che l'hanno portata a compiere misfatti tremendi come racconta la stampa locale.

Contatta Carlos e insieme iniziano il viaggio nella Spagna rurale alla ricerca di questa donna/uomo circondata dal mistero e dal mito.

Intervistano diverse persone, si spostano, da paese a paese, apprendono notizie sempre più oscure, la guardia Civil li pedina ma della Pastora nessuna traccia, sembra che lo psichiatra abbia compiuto un viaggio inutile, mettendo in crisi anche il suo matrimonio. 

La ricerca diventa sempre più ardua e pericolosa, nessuno vuole parlare, hanno paura delle ritorsioni sia della Guardia civil che della Pastora stessa, forse è giunto il momento di abbandonare la ricerca e accettare quel velo di omertà che si ritrova nei paesi che hanno visto il passaggio di questo bandito.....

Alicia Gimènez Bartlett ci dona un romanzo dall'ambientazione storica precisa e ricca di informazioni su un periodo importante della storia spagnola, gli anni cinquanta, quando ancora si sperava di togliere il paese dalla dittatura franchista. Una Spagna dove le speranze erano vive,  si lottava per la libertà di pensiero a costo della vita stessa. L'autrice ci espone con abilità le gesta di questo bandito/a del mito che aleggia questa figura, daprrima disprezzata e poi sempre più amata come unico baluardo contro la dittatura.

Nella figura della Pastora i partigiani trovavano la forza di reagire perchécon loro c'era Lei/Lui che li aiutava fornendo loro i nascondigli introvabili sulla montagna, credevano nella Pastora e nella sua forza, nella capacità di mimetizzarsi come un animale ferito.

La storia descritta in parte è vera, la Pastora è realmente esistita, vi ha aggiunto i due personaggi dal carattere completamente opposti , uno romantico e l'altro realista e cinico, anche. 

Lo stile elegante e disincantato dell'autrice ci fa addentrare nelle montagne spagnole che per anni hanno celato questo segreto, ci espone con chiarezza la crudeltà della Polizia spagnola, ci coinvolge in questa ricerca,  il ritmo è calzante, sembra quasi un poliziesco e ti ritrovi a leggerlo d'un fiato, anche tu lettore vuoi sapere chi è la Pastora e dove si nasconde.

Un romanzo potente, coinvolgente, sorprendente che emana emozioni forti in ogni riga, piangi, ridi, sei esausto, sei arrabbiato, deluso...come i due personaggi in questa ricerca di una donna che caricato di speranza il popolo antifranchista della Spagna assurgendo a essere una leggenda che ha superato le montagne spagnole.

Buona lettura

VALUTAZIONE: 💛💛💛💛💛

Scheda libro

Autore: Alicia Gimènez Bartlett

Titolo: Dove nessuno ti troverà

Casa Editrice: Sellerio

Pagine: 507

Trama


Anni Cinquanta del secolo scorso. Lucien Nourissier, psichiatra di Parigi studioso di menti criminali, prende contatto con un giornalista spiantato di Barcellona, Carlos Infante, autore di un servizio sulla Pastora. Donna e uomo, partigiana e bandito, datasi alla macchia per connaturata estraneità ai legami umani, accusata di ogni genere di delitto, per anni braccata invano dalla ferocia della Guardia Civil del Generale Franco, fu realmente protagonista di imprese ardite e divenne un personaggio della leggenda popolare. 

Il medico parigino e il giornalista barcellonese sono due opposti temperamenti, idealista il primo, cinico e venale l'altro, raffinato borghese il francese, grossolano e abituato ad arrangiarsi lo spagnolo. Ma Nourissier riesce a convincere Infante, in cambio di danaro, a buttarsi sulle tracce della Pastora, per squarciare la cortina del suo enigma, svelarne finalmente la natura, le motivazioni, il destino. 

La ricerca segue i sentieri selvaggi già percorsi dalla bandita; entra nelle cittadine e nei villaggi di pietra antica dove aveva trovato odio ma anche complicità; fruga nei segreti di comunità ermetiche e diffidenti. Il rischio per i due è mortale: finire nelle mani della Guardia Civil, che occulta perfino il nome della ribelle, oppure restare in un fosso con un coltello in petto, per una parola in più, per uno sgarbo non calcolato



PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE «DONNA» XXXVI Edizione

  PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE «DONNA»  XXXVI Edizione   PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE «DONNA» XXXVI Edizione    Il C.I.F. Centro It...

Informazioni personali

La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.