mercoledì 14 marzo 2018

Lo spilorcio e le extraterrestri di Antonio Policastro

Lo spilorcio e le extraterrestri
di
  Antonio Policastro

recensione di Maria Lucia Ferlisi

 Pippo e Luigia sono sposati, hanno due figli, una vita apparentemente tranquilla, o almeno , potrebbe esserla. Pippo ha un difetto. Un grande difetto, è tirchio, spilorcio, avaro..mettetela come volete, il significato è uno solo: non vuole spendere soldi.

Tutta la famiglia, figli compresi, devono sottostare al volere dell'uomo, i soldi non si spendono, bisogna risparmiare su tutto. Anche il suo miglior amico Riki e sua moglie Rosa sono consapevoli di questo grande disagio che crea in famiglia.
Luigia spesso si confidava con la sua amica più cara Rosa, moglie di Riki. Rosa lavorava come dipendente in una grossa azienda. Rosa aveva un carattere molto forte. Suo marito Riki era un libero professionista. Si riteneva molto intelligente e, per scelta o meno, non faceva nulla senza prima consultarsi con la moglie. Riki e Rosa non avevano figli, per questo mal sopportava il modo di fare remissivo di Luigia. Rosa infatti, più volte aveva invitato Luigia a ribellarsi a questa situazione, dicendole che se fosse stato suo marito due/tre giorni a settimana non gli avrebbe fatto trovare niente da mangiare.
Stanca di essere sempre vittima della spilorceria, la moglie, con la complicità dell'amica Rosa, organizza uno scherzo usando due bellissime ragazze come esca. Le due ragazze, Pablua e Zeretra,  si fingono extraterrestri in cerca di aiuto, in cambio offriranno molto oro, in abbondanza nel loro pianeta.

Pablua -questo era il nome della ragazza di carnagione più scura e capelli neri- aggiunse:<< noi veniamo in pace, i nostri progenitori abitavano la terra. In seguito ad una catastrofe, credendo che la terra si sarebbe distrutta presero una navicella e andarono via>>.<< Dopo tanto peregrinare per l’universo trovarono a una notevole distanza dalla terra il pianeta Prokion >>.
<>disse Riki, che a quel punto cominciò a essere più possibilista.
Pablua continuo: << nel nostro pianeta si muore di vecchiaia, perché se qualcuno soffre di male incurabile, lo ibernano e aspettano anche 50-60-70 anni o forse anche più. Quando trovano la cura lo risvegliano>>.

Il resto del racconto vi narra l'effetto dello scherzo, ssshh non posso rivelarvi nulla!


Antonio Policastro, con questo breve racconto dal sapore di commedia,  conduce la narrazione con uno stile vivace e divertente. 
La storia è breve, ma riesce a catturare l'attenzione del lettore,  facendolo sorridere nel gioco di equivoci che si crea. 

Battuta dopo battuta, l'autore porta il personaggio dello spilorcio a guardarsi e comprendere il malessere che può scatenare la sua avarizia all'interno della famiglia.
Un racconto divertente,  da leggere in meno di un pomeriggio,  vi darà un po' di spensieratezza.

Scheda Libro
Autore:Antonio Policastro
Titolo: Lo spilorcio e le extratterrestri
Casa editrice:PubMe
Pagine:49



Sinossi
Pippo e Luigia sono una coppia di mezza età. Hanno due figli.
Sono affiatati, si amano, tuttavia spesso ci sono litigi per la notevole tirchieria di Pippo che, non concede nessuna libertà di spesa alla moglie.
Luigia  si confida con la sua migliore amica Rosa, di carattere più forte e sicura di se, che spesso assiste ai litigi.
Rosa al contrario di Luigia ha potere decisionale in casa, sia pure dopo essersi consultata con il marito.
Una sera, mentre Pippo e Riki sono in casa da soli e Luigia e Rosa sono uscite, Ricevono la visita di due bellissime ragazze che dicono di essere delle extraterrestri. Vengono da un pianeta dove si trova tanto oro. Pippo credendo di essere diventato ricco, le ospita a casa sua, spendendo tanti soldi come non aveva mai fatto in tanti anni di matrimonio.
In realtà, le due ragazze non sono altro che due escort assoldate da Rosa che con la moglie Luigia vogliono fare uno scherzo a Pippo.
Lo scherzo riesce solo in parte, in quanto O’oculatezza “ usando un eufemismo” di Pippo nello spendere non farà riuscire del tutto lo scherzo. 

martedì 13 marzo 2018

Concorso letterario: QUATTRO PASSI CON….- IV EDIZIONE

Carissime amiche ed amici del blog
quanti/e di voi hanno sognato di parlare con il loro autore o autrice? Tanti vero, anch'io.

Poter conversare, dialogare, porre domande, cercare di scoprire i segreti della loro scrittura.
Molti avranno soltanto il desiderio di ascoltarlo, lasciarlo parlare liberamente, con voi estasiati e felici di questo privilegio concesso.

Anch'io come voi ho un autore che mi ha incantato, e devo a lui il mio interesse per la scrittura e per l'impegno civile che ho sempre avuto.
 Da piccola tutti i romanzi di Jules Verne, mi piacevano le avventure strepitose che narrava, il giro del mondo, la vita sotto il mare, il viaggio all'interno della terra, ma il romanzo che più ho amato è stato "Dalla terra alla luna".

Il libro l'ho letto nel 68, avevo 9 anni, l'anno successivo l'uomo sbarcò sulla luna. Estasiata, ho guardato la televisione a bocca aperta, quel sogno inverosimile di Verne era diventato realtà.

Vorrei incontralo per chiedergli come ha potuto sognare di passeggiare sulla luna nel 1870. Seduto sulla scrivania, con un foglio di carta bianca davanti,  ha intriso la penna nell'inchiostro ed ha immaginato, sogni lontani, terre impossibili...
Ha previsto il futuro..un mago? uno scrittore? uno scienziato... Chi sei tu Jules Verne? Queste sarebbero le prime domande che gli sottoporrei...

Voi cari amici ed amiche, chi vorreste incontrare? Kafka? Austen? Pirandello? Tolstoj...

Non ditelo a me, no, ma ad un foglio bianco su cui scriverete il racconto sul vostro autore preferito., per poi partecipare al concorso:

QUATTRO PASSI CON….- IV EDIZIONE

Il concorso è indetto dalla casa editrice Montegrappa.
Avete tempo fino al 21 giugno per scrivere il vostro racconto o lettera.
Forza in bocca alla penna, cari autori ed autrici.

Ecco tutte le info tratte dal loro sito:
Sezione a) Racconto:
scrivere un racconto in cui si incontra il proprio personaggio preferito e con esso vivere un’avventura scaturita dalla propria fantasia o catapultarsi in un posto narrato dal proprio scrittore preferito, ad esempio, si può passeggiare con Dante per la selva oscura, oppure camminare per le vie di Verona insieme a Giulietta e Romeo o ancora fare da tramite per le incomprensioni tra il Maestro e Margherita oppure con Leonardo da Vinci o Raffaello o Pablo Pablo Picasso.
Per partecipare occorre spedire un racconto di massimo 5 cartelle (1800 caratteri per ogni cartella) in un unico file word che contenga anche i vostri dati personali (nome, cognome, indirizzo, telefono, indirizzo di posta elettronica) e BREVE CURRICULUM LETTERARIO a: info@montegrappaedizioni.com o su facebook GLI AVVENTORI entro il 21 giugno 2018.
Sezione b) Poesia:
Per partecipare è sufficiente inviare fino a tre poesie dedicate al personaggio letterario od autori preferiti letterario in un unico file word che contenga anche i vostri dati personali (nome, cognome, indirizzo, telefono, indirizzo di posta elettronica) e BREVE CURRICULUM LETTERARIO a: info@montegrappaedizioni.com oppure su facebook GLI AVVENTORI entro il 21 giugno 2018.
Sezione C) Lettera:
in lingua italiana redigere una lettera immaginando di scriverla al proprio autore –o a un personaggio di quest’ultimo o a un personaggio storico – preferito od odiato.
La lettera che il partecipante invierà, non dovrà superare i 4000 caratteri spazi inclusi
e BREVE CURRICULUM LETTERARIO a: info@montegrappaedizioni.com o su facebook GLI AVVENTORI entro il 21 giugno 2018.
Presidente di Giuria è Cristina Desideri, autrice
La presentazione della IV RACCOLTA ANTOLOGICA “QUATTRO PASSI CON” avverrà nella seconda metà di luglio 2018 a Monterotondo. Durante la partecipazione verranno premiati i migliori tre componimenti delle sezioni a), b) e c). I premi consistono in libri editi dalla Montegrappa Edizioni. Verranno premiati preferibilmente i vincitori che saranno presenti alla presentazione di luglio 2018. Un attestato di partecipazione verrà rilasciato a chiunque parteciperà alla giornataTutti coloro che partecipano all’iniziativa danno implicitamente assenso al fatto che la propria opera qualora selezionata, possa essere inserita gratuitamente nel volume antologico che verrà realizzato. I diritti sul suddetto componimento restano dell’autore.


lunedì 12 marzo 2018

Vestita di sole. Maddalena, storia di una religione inventata di Paolo Proietti

Vestita di sole. Maddalena, storia di una religione inventata.
di
Paolo Proietti
recensione di 
Ferlisi Maria Lucia

Paolo Proietti, con questo saggio, aiuta a far chiarezza su alcuni misteri che da secoli si tramandano, senza mai aver raccolto prove o teorie certe, se non, a volte, finte o manomesse.

Il nostro autore in questo saggio, dal sapore di un romanzo,  cerca di confutare alcune teorie che Dan Brown, con "Il codice da Vinci", ha fatto riemergere con nuova forza, nuovi misteri e vecchi silenzi da parte della Chiesa.

Tutto ha inizio dalla ricerca ossessiva nei secoli, della coppa del Santo Graal. 

L'autore, che è anche uno storico dell'arte, inizia raccontandoci la storia di Ivano, cavaliere alla corte di re Artù. 

Ivano, durante la ricerca del Santo Graal, s'imbatte nell'albero della vita, da cui fuoriesce l'acqua, lui ne raccoglie un po' nel palmo della mano, questo scatena l'ira del Cavaliere Oscuro che difende quel luogo, immerso nel cuore della foresta, dagli estranei.

"Improvvisamente, nel dolore dell’assenza, la sua mentesi ritrova in un attimo divisa in due: da un lato il mondo di veglia con la sua etica, la sua estetica, i suoi usi e costumi. Dall’altro il ricordo dell’esperienza di sogno, vivida quanta la percezione della realtà empirica, ma ormai irraggiungibile.
Il profondo turbamento, derivato dall’abbandono dello stato di sogno, provoca una doppia consapevolezza, uno stato schizofrenico, un Io diviso: come vivere improvvisamente
Ivano, come i samurai giapponesi, deve adesso imparare a ritrovare la via per il Castello della Signora, riunirsi alla sua Sposa, ristabilire l’unione e integrarla nella vita di veglia.
Ma gli mancano gli strumenti. La spada della razionalità, che permette di districarsi al meglio nel “mondo di veglia”, non ha nessun potere contro le creature del sogno, e lo stato di semi-coscienza
(o coscienza dello stato di sogno), che lo aveva condotto Ivano soffre. Vuole, anzi deve tornare dall’amata, ma il mondo di sogno è interdetto a coloro che vogliono avventurarvisi montagna con le pinne e la maschera da sub. Non ce la potrà fare da solo. Si mette in cammino, ma si perde nella foresta. Impazzisce. Vive tra le bestie, e come le bestie."

L'autore prosegue, confutando una ad una, con prove, citazioni, documenti e riferimenti ben precisi sia le teorie di Ron Howard che quelle di Dan Brown. Le spiegazioni fornite per la ricerca del Santo Graal, che diventa Sang Real, porta Il Cristo in fuga con la moglie, Maddalena, fino in Francia .
Doveva essere un uomo affascinante, Saunière. Quel che è certo, però, è che non sarebbe mai passato alla storia se, nel 1946, le sue proprietà non fossero passate ad un noto ristoratore, Noël Corbu. Corbu era intenzionato a trasformare Villa Bethania in un ristorante di successo (cosa poi avvenuta
nel 1955; dal 1990 è un albergo a cinque stelle). E, per incrementare il turismo nella zona, pensò di giocarsi la carta del mistero. Nel gennaio 1956 fece pubblicare su un quotidiano quale raccontava che Saunière, restaurando la chiesa della Maddalena, aveva ritrovato il tesoro di Bianca di Castiglia5, sposa, di Luigi VIII."

Nel corpo del saggio c'è una parte descrittiva, corredata da riferimenti iconografici, che comprovano le sue teorie e molte altre  conosciute, anche attraverso il Codice Da Vinci. Mettendo in discussione la religione stessa, insinuando il dubbio che la Chiesa si sia basata su degli archetipi falsi, per millenni.


"Il Graal, in questa ricostruzione resa famosa da Dan Brown, sarebbe il ventre di Maria Maddalena, ovvero la discendenza terrena di Gesù. Per secoli, i Maestri di un’associazione segreta, detta Priorato
i nipotini di Cristo. E per secoli la Chiesa avrebbe tentato di far fuori protetti e protettori, e di impossessarsi delle pergamene. I documenti, di cui si dice nessuno abbia mai visto gli originali, sono scritti in un linguaggio criptico, incomprensibile.."



Dopo queste necessarie basi e notizie, l'autore entra nel merito della figura di Maria Maddalena.

Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. (Apocalisse 12,1–2)


Una donna giovane, bella, dai splendidi capelli lunghi e rossi. È ritratta sempre a fianco del Cristo, in atteggiamenti, postura e abbigliamento carnale, voluttuoso e molto sensuale; rappresentata anche nuda, o coperta solo dai lunghissimi capelli, eppure mai censurata dalla Chiesa. Perché?

In pittura, Maddalena è sempre ritratta come una giovane bella e sensuale, dai lunghi capelli ramati e i lineamenti delicati. La rappresenta così anche Carlo Crivelli49, nella Pala di san Francesco50, anticamente custodita a Fabriano. Un’opera affascinante: nella lunetta superiore si vedono Maria, Giovanni e la Maddalena intorno al cadavere di Cristo. Maria è anziana, ha il naso leggermente aquilino e porta un manto nero, come nel Compianto di Botticelli. Giovanni è efebico e boccoluto, come nell’Ultima cena di Leonardo. E Maddalena, come al solito, è bella e bionda,

Allora è la sposa del Cristo, se poi notiamo che la madre, ovvero la Madonna,  non è mai presente nelle ultime ore di vita del figlio, le perplessità aumentano. Magdala e Gesù si sono allontanati dalla Palestina per recarsi in Francia e generare la dinastia merovingia? O sono invece rimasti sempre lì?

Il saggio di Proietti riuscirà a fornirci molte risposte, dettate da una ricerca attenta ed approfondita, basata non solo sulla ricerca storica di documenti e libri. L'autore sa leggere con attenzione le figure, i colori e le posizioni delle figure rappresentate nei quadri e da autori come Leonardo, Caravaggio, Rubens...


Come il dipinto di Leonardo L'ultima cena, il quadro che maggiormente ha richiamato l'attenzione di molti, nella ricerca del Santo Graal, nei secoli scorsi ed anche oggi, ma ogni volta aumentano le perplessità, i dubbi e misteri. Ogni attenta lettura fornisce nuovi indizi e nuove prove. Anche l'autore proietti ha la sua versione in merito alla figura "femminile" dai capelli rossi che vediamo vicino al Cristo.

"Nonostante nessuno sappia dire di cosa si tratti (una coppa? un vassoio? la discendenza di Cristo e Maddalena?), è uno dei miti più duraturi della storia dell’umanità, oggetto dei desideri di scienziati, politici e cercatori di tesori, pronti a giurare sulla sua reale esistenza. Ma se Cristo, quel Cristo di cui ci parla la nostra Chiesa, non fosse mai esistito, come potrebbe esistere il calice nel quale ha bevuto?"

Questo saggio è rivolto a chi ama i misteri che si nascondono nella Sacra Chiesa, in questa ricerca che da millenni segue la ricerca della coppa del Santo Graal, nella ricerca perenne della verità

È un libro che fornisce approfondimenti in maniera attenta e precisa. I riferimenti storici, biblici ed evangelici sono mirati, corretti e accurati, da storico meticoloso e scrupoloso.

Un testo corredato da magnifiche foto che avvallano le sue tesi e rendono la lettura ancora più leggera e agevole.
Un libro denso di mistero, di enigmi avvolgenti, segreti celati, dogmi indiscussi e verità occultate. 

Un testo che getta nuova luce sulla donna "vestita di sole" e apre nuovi dubbi.

Un libro dalla scrittura ricercata e leggera, dal ritmo fluido e profondo. La penna diligente e saggia  dell'autore scorre con leggerezza nei meandri misteriosi degli enigmi, e  accompagna il lettore nella conoscenza dei misteri della Chiesa  nel suo romanzo.

 Paolo Proietti conosce la materia, senza approssimazioni, ma con la ricerca attenta e inequivocabile dei testi storici, per regalarci uno spiraglio di verità ai tanti dubbi sulla nascita del Cristianesimo.


Scheda Libro

Autore: Paolo Proietti
Titolo: Vestita di sole
Casa Editrice: WriteUp
Pagine: 164

Sinossi. Maddalena è senza dubbio la donna più misteriosa dell'intero Cristianesimo, e forse dell'intera storia occidentale. Se pensavate che Dan Brown e Il Codice da Vinci vi avessero svelato tutto di lei (sposa? seguace? apostola di Cristo?), sarà impossibile resistere al fascino delle pagine di questo volume. Attraverso una grande perizia iconografica e sorprendenti colpi di scena, come in una vera e propria spy story, riaprirete uno degli x-files più avvincenti di sempre. Mai sentito un certo Giuda di Gamala?. 




venerdì 9 marzo 2018

Trenta sfumature di poesia di Vincenzo Princi

Trenta sfumature di poesia 
di 
Vincenzo Princi

Recensione di 
Ferlisi Maria Lucia

Le poesie sono carezze lievi e delicate, toccano l'anima, raggiungono il cuore. I versi penetrano con forza e squarciano il silenzio dell'anima. In poche righe senti scivolare ricordi e sorrisi.
 Afferri la mano che sfugge, trattenendo tra le dita "i ricordi dei momenti felici e stravolgenti".

Attendi la luce di chi veglia su dite, per annullare l'oscurità che ti circonda.
Il calore del pensiero si avvicina, le due anime si incontrano, ed annullano tutte le distanze vere o irreali.

Parole, leggere e trasparenti, celano la tristezza per la mancanza dell'amore materno, versi che volano fino al cielo che toccano un "sole arrossito" e aspetti con gli occhi velati che
"si getti in mare e riemerga domani riscaldando il ritorno di una persona cara."
L'autore Vincenzo Princi con questa raccolta di 30 sfumature di poesie, ci regala trenta sfumature di realtà quotidiana.

Sprazzi di vita, che nascondono, con dolcezza, ricordi di delicati sorrisi che non ha più. 

Il dolore ovattato e la tristezza implicita o esplicita sono presenti in quasi tutti i versi del Poeta Vincenzo.
La vita quotidiana, tra lavoro e pensieri che assillano. Tra sguardi e ricordi. Tra desideri e impotenza di fronte all' ineluttabilità della vita.

I versi, a volte semplici e volte ricercati, hanno un unico filo conduttore, il vuoto della vita che ci assale e che non sempre riesci a colmare. 

Gli affetti più cari sono volati per spiagge lontane, il nuovo amore deve ancora crescere nei sorrisi. Tu, uomo sei li, al centro di questo microuniverso che è la vita, la tua vita. Cosa può fare allora un poeta di fronte ad un cielo arrossito se non scrivere versi, per non farsi travolgere da questo baratro che è la vita senza passione alcuna.

L'autore ci mette di fronte alla quotidianità dei piccoli gesti che la vita ci offre, e i suoi versi diventano i nostri. 

Lo stile è essenziale, poche semplici parole, ma sempre autentiche.


Il lavoro che c'è
E suona la svegliaè ora di alzarsi.E subito al bagnoe poi in cucina.Colazione variala mattina.Vestiti già prontida indossaree scarpe nuoveda lucidare.Una bevuta d'acquae chiavi in manoscendo veloceil corrimano.Premo il bottonee l'auto s'apre,salgo, accendoe parto a lepre.Il tempo d'arrivaree subito parcheggiare.Corsa veloceper timbrare.Salgo a pieditre piani di scale,giusto il tempodi salutare.Eccomi giuntonella mia stanzaapro la portache mal di panza!



Scheda libro
titolo: Trenta sfumature di poesia
Autore: Vincenzo Princi
Casa editrice: BookSprint
Pagine: 44

Sinossi

Ho scritto queste poesie in un lasso di tempo molto breve. Gli argomenti trattati sono vari ma hanno una stessa origine, cioè gli avvenimenti, i paesaggi e le persone che hanno incrociato la mia vita. Credo che in poche righe una poesia possa esprimere concetti che richiederebbero decine di pagine.

La poesia ti dice subito dove vuole arrivare, non ha bisogno di dilungarsi. In questi versi molto spazio è dedicato ai sentimenti, ma anche alle riflessioni, alla natura e ad un po' di leggerezza. "Un caro collega mi chiedeva sempre di leggergli qualcosa di quello che scrivevo. Ora gli posso dedicare questo libro."





Il club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey di Mary Ann Shaffer e Annie Barrows

  Il club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey  di  Mary Ann Shaffer e Annie Barrows IMPRESSIONI DI MARIA LUCIA FERLISI Si...

Informazioni personali

La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.