Carissime amiche ed amici del blog.
Oggi voglio parlarvi di una scrittrice dimenticata, che non figura in nessuna antologia scolastica, eppure fu un'autrice prolifica e brava, espressione del verismo, e portatrice di una ventata di freschezza per la condizione femminile.
Una scrittrice che ha anticipato, con la sua tematica a favore delle donne, Sibilla Aleramo.
Vi posto alcune righe sperando di suscitare la vostra curiosità ed approfondire la sua conoscenza: NEERA.
Anna Radius Zuccari.
nacque a Milano il 7 maggio 1846, e ivi morì 19 luglio 1918.
Come
scrittrice assunse il nome di Neera, la provenienza da una famiglia
agiata e borghese fu interrotta precocemente, con la morte, della
madre prima e del padre successivamente.
Dovette trasferirsi, presso
due zie, e le sue condizioni economiche cambiarono radicalmente. Nel
1871 si sposò con un banchiere ed ebbe due figli. La sua carriera
artistica iniziò molto tardi, al ritorno nella sua Milano dove
cominciò a frequentare salotti letterari.
Fu amica di Verga e Capuana
ed aderì anche lei al movimento Verista. Fu una scrittrice molto
seguita, scrisse moltissimi libri , circa una quarantina, le sue
storie erano sempre centrate sulla condizione della donna, anche se
non si può e non fu, definita scrittrice femminista.
Le sue storie
erano ritratti della quotidianità di vita e delle tristi condizioni
in cui versava sempre la donna.
Storie di donne che devono sempre
sacrificarsi, che devono sempre rinunciare alla propria affermazione
sociale. La sua, fu una scrittura equilibrata, non amava gli eccessi
del verismo e nemmeno del femminismo. I suoi racconti e novelle erano
ritratti della quotidianità di vita.
Durante
una conferenza tenuta dalla grande Antonia Arslan, ricercatrice delle
scrittrici del passato, ha definito Neera una grande scrittrice, al
pari di Matilde Serao, e merita un posto di tutto rispetto
nell'antologia delle donne scrittrici, di cui lei si fa promotrice
della loro scoperta e valorizzazione.
Teresa
e Lydia sono tra i romanzi di Neera, dove maggiormente esplicita la
necessità delle donne a cercare un posto nella società di allora,
una società che precludeva la loro affermazione, al di la dei ruoli
precostituiti.
Alcuni
tra i suoi romanzi più noti:
Vecchie
catene,
Milano 1878, Un
nido,
Milano 1880, Il
castigo,
Milano 1881, Il
marito dell'amica,
Milano 1885, Maura,
Milano 1886, Teresa,
Milano 1886, Lydia,
Milano 1888, La
freccia del parto, ed altre novelle,
Milano 1894, Anima
sola,
Milano 1895, L'amor
platonico,
Napoli 1897, Uomini,
uomini, donne, donne,
Firenze 1903, Una
passione,
Milano 1903, Le
idee di una donna,
Milano 1904.
Un piccolo assaggio della sua scrittura tratto dal suo romanzo più noto: TERESA.
Erano proprio amiche, ora; da quando
Teresina aveva compiuto i vent’anni, la pretora aveva voluto che le desse del tu. Venivano
dietro silenziose; la pretora preoccupata, Teresa nell’estasi dei suoi sogni, guardando la riva opposta
del fiume.
Bruscamente, com’era suo costume, la
pretora disse:
— Guardi verso Parma, dove c’è
Orlandi?
La fanciulla arrossì tutta,
impreparata alla lotta.— Non negare, sai, è inutile. Il tuo
è il segreto di Pulcinella.— Come?...— Come avviene sempre di questa sorta
di segreti.Teresina raccontò ogni cosa; poiché
custodir un segreto amoroso è una voluttà, ma farne la
confidenza ad un’amica è voluttà
maggiore.Accesa in volto, con una sovrabbondanza
di gesti e di parole, ella tentò di far capire come
Orlandi l’amava; ma la pretora
l’ascoltava senza molta emozione, tacendo.— Vedi se l’ho trovato l'amore
ardente e puro? Esiste!
La pretora continuava a tacere,
camminando a testa bassa, coll'aria di persona che medita.— Ebbene, non credi?— Che cosa?— Che Egidio mi ami.— Oh! sì... lo credo.— E allora perché fai quella ciera
scura?— Perché... non saprei, ma non sono
d’opinione ch’egli possa renderti felice.— Non è un buon giovane?— Te lo accordo.— Hai visto, quando ci fu
l’innondazione, come si prestò senza compenso alcuno, conrischio della vita? Tutti allora
parlavano di lui come di un eroe.— È vero— Ha ingegno.— Senza discussione.— È simpatico, bello...— E questi sono, non v’ha dubbio, i
suoi meriti piú evidenti.— Se poi lo conoscessi,
nell’intimità, quant’è caro...— Anche di ciò sono persuasa. Ma è
una testa calda, capisci? piena di grilli, con pocatenacità di propositi, con nessuna
voglia di lavorare...64— Sembri mio padre! — esclamò
Teresina con dispetto. — Come se tutti al mondodovessero essere posati, seri e noiosi
per riuscire a qualche cosa di buono.— È un fatto — continuò la
pretora — che da tre anni si mangia regolarmente i denari della
laurea.— Ma quest'anno no. Me lo ha
promesso.— Voglio ammettere. E dopo?— Dopo ci sposiamo.— Così?La ragazza mostrò di non comprendere.— Non può esercitare l'avvocatura
prima di averne fatta la pratica.— La farà.— Altri due anni.— Pazienza.— Egli di casa sua non è ricco...— Insomma finiscila. Io l'amo.Dopo questa interruzione violenta, la
fanciulla pianse un poco, stringendosi al bracciodell’amica, ripetendole che adorava
Egidio, che non avrebbe potuto vivere senza di lui.La pretora si intenerì; ricordò anche
lei i suoi primi amori, le belle illusioni de’ suoi
vent’anni.— Infine — mormorò — posso
ingannarmi. Orlandi non è cattivo; se ti ama veramente,
saprà compiere il miracolo.— Mi ama!Così gridò Teresina infiammata
d’entusiasmo, colle braccia tese verso la riva destra del Po,
dove il sole tramontando accendeva i
boschi.65XIV.La grande novità fra gli studenti,
quell'anno, era la laurea d’Orlandi; una laurea splendida,vinta a furia d’audacia, come un
assalto alla baionetta.Che cosa aveva potuto indurre quello
studente così poco studioso ad abbandonare una vitache sembrava oramai entrata nelle sue
abitudini?Si susurrava misteriosamente, a Parma,
di un amore segreto. Al di qua del fiume, il mistero
si diradava di giorno in giorno: non
era nemmeno piú un mistero. Tutti avevano veduto Orlandinella via di San Francesco, e ne
indovinavano il perché. Le ragazze non potevano darsi pace apensare come mai il piú bel giovane
dei dintorni si perdesse con quella Caccia, la quale non era né
bella, né appariscente.E la guardavano con curiosità
invidiosa, quando usciva dalla messa, facendola passare dalla
testa ai piedi, commentandola
sarcasticamente, a parole brevi, acute, saettanti.— È però simpatica — disse una
volta Luzzi rispondendo alle sue cognatine.— Simpatica! — esclamò l'ultima
delle Portalupi — ecco una parola inventata percontentino delle donne che non hanno
nessuna bellezza.In casa non si sapeva ancor nulla, ma
la pretora continuava a ricevere le confidenze diTeresina.— Quando fa conto di sposarti?— Appena finita la pratica.— Dove pratica?— Dal primo avvocato di Parma, il
Sandri.— Tua madre non s’è accorta di
nulla?— Non credo.— Diglielo.Ma questo era uno scoglio. Teresina non
sapeva da che parte rifarsi;
Fonti.
Ogni anno, Antonia Arslan viene a
Mantova per partecipare al Festivaletteratura, ed insieme con
l'associazione AIDA, ci fa conoscere grandi scrittrici, letterate e
poetesse del passato. Dobbiamo a lei il ritorno dall'oblio di queste
autrici.
Se partecipate al festival, non dimenticate di partecipare
alle sue conferenze, allietate da performance di ballerine, musica e
recitazione. Si tengono ormai da 8 anni presso il Teatro Bibiena
al mercoledì , giorno dell'apertura del festival.
Dobbiamo ringraziare Antonia Arslan che ha riportato fuori dall'oblio autrice di successo di cui nessuna antologia letteraria cita. Questa grande scrittrice e riuscita a riportare in vita letterate di pregio e valore, facendoci conoscere autrici di grande spessore letterario.
Alla prossima autrice dimenticata.
Maria Lucia