In questo ultimo mese la cronaca
italiana vede sempre in primo piano storie di violenze contro le
donne.
Voglio ricordare a tutti voi, la storia di una donna
coraggiosa Franca Viola, che con il suo NO alle nozze riparatrici
dopo una violenza, ha cambiato la storia italiana.
Il codice penale all'articolo 544
recitava:
Per i delitti preveduti dal capo primo e dall'articolo 530, il matrimonio, che l'autore del reato contragga con la persona offesa, estingue il reato, anche riguardo a coloro che sono concorsi nel reato medesimo; e, se vi è stata condanna, ne cessano l'esecuzione e gli effetti penali].
Questo
articolo è stato abrogato:
L. 05.08.1981, n. 442.
Tutto
il merito va a questa ragazza che con il suo no alle nozze
riparatrici, ed un lungo processo, ha riportato in discussione questa
possibilità da parte del violentatore di abolire il reato sposando la vittima della sua violenza; nel 1981 finalmente è stato abolito.
La
storia di Viola inizia il 26 dicembre del 1965 alle ore 9 del
mattino, una banda di 12 persone con a capo Melodia Filippo si
presenta a casa della ragazza, allora 17enne e la rapisce. Lui è il
boss del paese, lei una bella ragazza, di cui si è invaghito. Lei è
promessa ad un altro, la rapisce confidando proprio nella norma che
prevede il matrimonio riparatore per la donna che ha subito VIOLENZA
CARNALE.
Il
boss ha rapito anche il fratellino di 8 anni, liberato quasi subito,
lei dopo una settimana, dopo essere stata VIOLENTATA.
Il
boss è tronfio del suo atto, può sposare la ragazza più bella del
paese.
Franca
Viola rifiuta il matrimonio riparatore. Con il forte sostegno del
padre DICE NO, consapevole che la sua famiglia sarà additata,
isolata e lei rimarrà con il marchio a vita.
Suo padre la sostiene, questo atto è stato fondamentale, lei affronta un processo, viene screditata, ma lei va avanti.
Suo padre la sostiene, questo atto è stato fondamentale, lei affronta un processo, viene screditata, ma lei va avanti.
"Mai avere paura di lottare"
Al
termine del processo, il suo violentatore verrà condannato a 10 anni
di carcere.
La sua battaglia diventa un simbolo per le donne che si
affacciano all'emancipazione.
Dopo 16 anni e tante lotte femministe,
l'articolo viene abrogato, ma soltanto nel 1996, lo stupro sarà
considerato un danno alla persona e non contro la morale e la
società.
Questa
donna, nata e vissuta in un piccola paesino siciliano, Alcamo, ha
saputo dire No, in una società dove la morale, e la società venivano messe in primo piano. Con il suo rifiuto si è autocondannata ad
essere considerata una "poco di buono"; può sembrare un
piccolo gesto insignificante per molte di voi, ma non è così,
soprattutto se torniamo indietro negli anni 60/70
Ancora
oggi ritroviamo il suo gesto nei libri di storia, o negli studi per
l'emancipazione delle donne.
E'
stato un atto esemplare ed unico, ha dato l'esempio che bisogna
sfuggire alle regole arcaiche che la società impone.
Il suo gesto è stata l'affermazione che il corpo della donna se toccato, deve essere punito il colpevole, perché non è pensabile che l'autore di un gesto così esecrabile possa restare impunito.
Il suo gesto è stata l'affermazione che il corpo della donna se toccato, deve essere punito il colpevole, perché non è pensabile che l'autore di un gesto così esecrabile possa restare impunito.
Tutte
noi donne dobbiamo ringraziare questa ragazza di soli 17 anni che ha
avuto il coraggio di dire no, e con il suo coraggio ha cambiato
questa norma così assurda che vigeva nel nostro codice penale.
Grazie
Viola.
(dati tratti da Wikipedia)