giovedì 31 marzo 2016

Liala

Liala, nacque il 31 marzo del 1897 e morì il 15 aprile del 1995 all'età di 98 anni..
Una bellissima donna, scrittrice, che amava i gatti, le perle e scrivere ma solo al mercoledì.
Ha scritto ben 82 romanzi del genere rosa o d'appendice, dove nelle righe non scorre solo l'amore, ma la vita come diceva lei. Il suo vero nome era Amalia Giovanna Maria Negretti, nella scelta del pseudonimo fu aiutata da Gabriele D'annunzio, il quale le consiglio Liala perché doveva esserci sempre un ala ne suo nome.
Ebbe una vita tormentata dal punto di vista sentimentale, sposata con un marchese ebbe una figlia che chiamo' Primavera, lo lasciò per un pilota Scotto, il quale morì durante un volo, ritornò con il marito da cui ebbe un'altra figlia, ma il matrimonio era ormai in crisi, per cui si lasciarono. Andò a convivere con un altro pilota ma anche questa storia ebbe fine. Dopo il suo cuore rimase fedele al vero amore della sua vita morto tragicamente.
I suoi romanzi sono sempre stati bistrattati dalla critica, giudicati troppo insignificanti, dalla critica, ripudiati dalla Chiesa in quanto troppo libertini, derisi dalle femministe in quanto giudicavano i personaggi femminili dei suoi romanzi troppo sottomessi; "Camilla Cederna liquidò i suoi libri come «paraletteratura per manicure»" .
Tuttavia lei è stata una scrittrice amata dal suo pubblico che acquistava e leggeva i suoi libri.
E' stata l'autrice più letta nel dopoguerra pensate ben dieci milioni di copie vendute, ma mai acclamata se non dalle sue fedelissime lettrici.

La figlia la ricorda come una donna orgogliosa e testarda, sempre curata elegante anche in casa amava essere in ordine ed indossava sempre un filo di perle.


Il suo primo romanzo è titolato Signorsì, ed è dedicato al grande amore della sua vita l'aviatore Scotto, scrisse per cercare di tamponare il dolore per la sua prematura morte, continuò a scrivere perché contesa dalle case editrici. Il libro, infatti, divenne subito un best seller e tutti reclamavano l'autrice anche riviste come Annabella, Confidenze e Novella, dove tenne anche rubriche del cuore. Era una donna rigorosa, metodica, il sabato dalla parrucchiera, la domenica a Como dalla madre, il lunedì si riposava, il martedì dalla sarta e finalmente il mercoledì si dedicava completamente alla scrittura a volte fino a notte fonda con la sua instancabile macchina da scrivere. La figlia Primavera, il giovedì correggeva il tutto e consegnava o alla casa editrice o alle riviste.
(notizie tratte da la stampa .it)







Il profumo è il sentiero. Percorrerlo significa trovare la propria anima.

mercoledì 30 marzo 2016

Paul Verlaine

>Paul Verlaine

il 30 marzo del 1884 moriva il poeta maledetto, il poeta simbolo della decadenza del suo tempo..
Nelle sue poesie seppe racchiudere lo spleen, quel malessere melanconico presente anche in altri poeti, ma la musicalità dei suoi versi è senza pari., sicuramente, come tutte le poesie nella traduzione la perde molto, ma nelle rime francesi la potete verificare ed essere concordi. I suoi versi sono leggeri, musicali,melanconici e s'improntano con forza nell'animo di chi li legge regalando immagini delicate e fragili. Certo ha anche scritto poesie molto libertine e in cui non ebbe alcun timore a dichiarare il suo amore omosessuale, dedicando versi al primo suo grande amore Rimbaud, ma anche in quesiti versi non si sottrae alla delicatezza delle parole.








Ecco alcune delle sue poesie

Canzone d'autunno
I singhiozzi lunghi
dei violini
d'autunno
mi feriscono il cuore
con languore
monotono.
Ansimante
e smorto, quando
l'ora rintocca,
io mi ricordo
dei giorni antichi
e piango;


e me ne vado
nel vento ostile
che mi trascina
di qua e di là
come la foglia
morta.

Le conchiglie

Ogni conchiglia incrostata
nella grotta ove ci amammo
ha una sua particolarità.

L'una ha la porpora della nostra anima
rapita al sangue del nostro cuore,
quando io brucio e tu divampi;

quell'altra ostenta i tuoi languori
e i tuoi pallori quando stanca
ti adiri contro i miei sguardi beffardi:

questa ricorda la grazia
del tuo orecchio, e quella
la tua nuca corta e grassa.

Ma una, fra tutte, mi ha turbato.


Spleen
Le rose erano tutte rosse
e l’edera tutta nera.
Cara, ti muovi appena
e rinascono le mie angosce.
Il cielo era troppo azzurro
troppo tenero, e il mare
troppo verde, e l’aria
troppo dolce. Io sempre temo
– e me lo debbo aspettare!
qualche vostra fuga atroce.
Dell’agrifoglio sono stanco
dalle foglie laccate,
del lustro bosso e dei campi
sterminati, e poi
di ogni cosa, ahimè!
fuorché di voi.

 Ad Arthur Rimbaud

Mortale, angelo E démone, vale a dire Rimbaud,
tu meriti il primo posto in questo mio libro,
benché uno sciocco imbrattacarte t'abbia trattato da debosciato
imberbe e mostro in erba e studente ubriaco.

Le spirali d'incenso e gli accordi di liuto
segnalano il tuo ingresso nel tempio della memoria
e il tuo nome radioso canterà nella gloria,
perché mi hai amato come bisognava.

Le donne ti vedranno gran giovanotto forte,
bellissimo d'una bellezza contadina ed astuta,
molto desiderabile, di un'indolenza audace!

La storia ti ha scolpito trionfante sulla morte
e fino ai puri eccessi amante della vita,
poggiati i bianchi piedi sulla testa dell'Invidia!

martedì 29 marzo 2016

diario

Che tipo di diario mi piacerebbe? Un tessuto a maglie lente, tanto elastico da contenere qualsiasi cosa, solenne o lieve o bellissima, che mi venga in mente.

VIRGINIA WOOLF

Anima di Wajdi Mouawad

  Anima di Wajdi Mouawad Impressioni di Maria Lucia Ferlisi Parlare di questo romanzo non è facile, durante la lettura molte volte sono stat...

Informazioni personali

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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.