lunedì 29 agosto 2016

Quistello come Montmartre



         Ieri 28 agosto si è svolta a Quistello una bellissima mostra lungo le vie cittadine,  alcuni artisti hanno eplorato diversi campi dell'arte ed hanno esposto le loro opere in strada. La mostra si chiama La piccola Parigi: Quistello come Montmartre, e si ripete tutti gli anni dal 2012. Per tutto il pomeriggio fino a sera tardi i visitatori hanno potuto ammirare diversi artisti locali , vi erano pittori, scultori, incisori,
Ebbene si, tra colori, pennellate, trucioli di legno, creta, note ed inchiostro...c'erano anche le parole del mio libro che hanno ben interpretato le emozioni degli altri artisti. Io attraverso le parole, loro attraverso i colori...io tra le pagine di un libro, loro attraverso le tele dei quadri. 
Molta gente, molti incontri, persone conosciute ed altre sconosciute che si avvicinano, chiedono, leggono...
Chiacchere, opinioni, sguardi, condivisoni, ammirazione, emozioni, ma tutti insieme, nonostante il caldo, ci siamo divertiti pensando di essere per un momento immersi nell'atmosfera fantastica dell'arte come Parigi. 
Anche in un piccolo paesino della provincia di Mantova si può respirare la magia della fantasia e delle abilità che ognuno di noi racchiude strardinariamente dentro di sè.












giovedì 25 agosto 2016

concorso letterario

Buongiorno lettori e aspiranti scrittori che seguite il mio blog.
Oggi vi do notizie di un concorso per racconti brevi, la cui vincita prevede coppe, targhe e diplomi, ma non solo, ai finalisti è offerto un giro guidato a Cingoli splendido paesino di Macerata.
Vale la pena tentare, il tema del racconto è : il viaggio, la scadenza il 4 settembre.
Allora dai, proviamoci magari ci incontriamo nel tour del paese.
Alcune info:

6. Invio degli elaborati
Per prendere parte al concorso è richiesto l’invio a mezzo e-mail all’indirizzo
ass.culturale.euterpe@gmail.com del proprio racconto comprensivo di titolo e sprovvisto di
dati personali o segni di riconoscimento. Al testo andrà allegata anche la scheda di
partecipazione contenente i propri dati personali. Nell’oggetto della mail è richiesto di
indicare “Concorso Storie in viaggio”.
La mancanza di uno dei due materiali richiesti comporta l’esclusione.
7. Scadenza
Il termine ultimo per partecipare è fissato al 4 settembre 2016.
Non verranno presi in considerazioni elaborati pervenuti dopo tale data.
8. Pre-selezione
L’organizzazione della Associazione Culturale Euterpe provvederà a effettuare una
preselezione dei materiali pervenuti –in forma rigorosamente anonima- dalla quale
decreteranno venti finalisti. L’esito della selezione verrà pubblicato sul sito della
Associazione (www.associazioneeuterpe.com) e inviato a mezzo mail a tutti i partecipanti
a partire dal 12 settembre 2016.
9. Graduatoria
La commissione giudicatrice valuterà in forma completamente anonima i testi dei venti
finalisti e proclamerà i vincitori durante la serata di premiazione.
10.Cerimonia di premiazione
I finalisti sono tenuti a partecipare alla serata finale  che si terrà domenica 9 ottobre 2016
a Cingoli (MC) presso l’Auditorium Santo Spirito.
Partecipando a questo concorso l’autore dichiara la propria presenza fisica e ad
intervenire durante la serata di premiazione, nel caso figurasse tra i finalisti.
11.Premi
I premi consisteranno in coppe per i primi tre vincitori assoluti e in targhe per i successivi
tre autori classificatisi. Tutti i premiati riceveranno anche il diploma.
Tutti gli altri finalisti riceveranno attestato di partecipazione.
12.Visita guidata di Cingoli
L’evento sarà anticipato, nel primo pomeriggio, da una visita guidata della città (gratuita)
che avverrà con la collaborazione della ATC Pro Loco di Cingoli per coloro che vorranno
(maggiori indicazioni su orari e punti di ritrovo verranno fornite in un secondo momento) a
mezzo mail.

Per info inerenti al concorso:
ASSOCIAZIONE CULTURALE EUTERPE - JESI
www.associazioneeuterpe.com
ass.culturale.euterpe@gmail.com
Tel. 327-5914963

lunedì 22 agosto 2016

Una luce quando è ancora notte

Una luce quando è ancora notte

di Valentine Goby

casa editrice Guanda
pagine 228

Mila è una ragazza francese ventenne, catturata perché militante della resistenza francese e deportata in Germania presso il campo di concentramento di Ravensbruck, insieme con altre centinaia di donne. stipata in un vagone, con lei c'è la cugina Lisette. Tutte le deportate rimangono chiuse per cinque giorni in quel vagone ignorando la destinazione ed il futuro a cui andavano incontro, Mila impara subito a sopportare la puzza, il dolore, la fame e la sete. Non sa dove andrà ma capisce che la sua vita d'ora in avanti sarà una lotta dura per restare in vita, si ritiene già fortunata perché non è stata fucilata, ma fatta prigioniera ed è già molto, le da coraggio e la incita alla lotta per la vita.
Arriva in questo "non luogo", con altre 400 deportate, vi sono prigioniere altre donne come lei, ma imbruttite, magre, malate e con lo sguardo vuoto. Non sa dove si trova, non sa la lingua, non sa come comportarsi, ma Lisette le da forza, sa che può contare su di lei e lo scopre nel modo più semplice, in quel campo si soffre il freddo, maledettamente, dormire insieme scaldarsi a vicenda da la forza di continuare.
Dentro al campo scopre di essere incinta, istintivamente comprende che deve nascondere questa gravidanza e lottare per questo inatteso bambino. Per lui imparerà a resistere, a vedere la luce in questo buio. Mila resiste, Lisette muore. Mila porta a termine la gravidanza, ma il bambino rimane nelle stanze "Kinderzimmer" dei neonati, in quelle stanze aleggia ancora di più la morte, i bambini sopravvivono fino ad un massimo di tre mesi poi muoiono di fame, di freddo, d'infezione vari o mangiati da topi. Ma in quella stanza scopre la solidarietà ed anche se il suo bambino muore la speranza continua perché la luce c'è in mezzo al buio del campo di concentramento e può avere il colore degli occhi di una altro bambino da aiutare a superare i giorni e le settimane in quel campo che puzza di morte ma per sopravvivere ne devi vedere la luce..

Un libro che parte da una testimonianza reale, ma fai davvero fatica a staccare la narrazione dalla realtà L'autrice del libro narra questa vicenda con parole crude, vere senza uso di sinonimi che alleggeriscano la crudezza degli eventi, non è possibile.
Lei racconta tutto con un'oggettività impressionante senza sconti, senza edulcorazioni; la realtà è questa, non vi piace, rimane sempre questa.
Vuoi voltare la faccia, chiudere gli occhi, smettere di leggere, la realtà dell'orrore narrato con precisione è questa!
Una storia intensa, forte, descritta con parole sapienti, crude vere. Un libro che è come un pugno nello stomaco, le sofferenze narrate, la puzza, le fistole, l'urina,la diarrea, c'è tutto, perché questa era la realtà.
Un libro che testimonia in modo attento e preciso ciò che succedeva in quel campo di cui lei conoscerà il nome soltanto al termine della sua prigionia. 
E' un libro sulla solidarietà femminile, anche in un luogo così duro l'amicizia e l'umanità non scompaiono,  riescono a superare la fame e il dolore, ma aiutarsi alla fine è un altro modo per sopravvivere, in cui credere, non tutti gli esseri umani sono malvagi, e la solidarietà resiste e vince su tutto.
Mila farà conoscere a tutti ciò che ha vissuto recandosi nelle scuole e parlando ai ragazzi.
Un libro che è come un sasso nel cuore duro ma vero, ma non puoi che essere felice per Mila che ha lottato per riuscire a vedere la luce, quando la maggior parte dei prigionieri vedevano solo la notte e con essa la morte. Un libro di speranza e grande positività.


Valentine Goby

scrittrice 42enne francese, insegnante di letteratura e teatro, ha vissuto tre anni in Asia, a Manila dove ha svolto volontariato per un'associazione umanitaria sui bambini di strada.
Il suo primo romanzo è stato edito nel 2002 da Gallimard: la nota sensibile, sono seguiti romanzi e altri libri sull'infanzia.
Con il romanzo Una luce quando è ancora notte ha vinto il premio PRIX des LIBRAIRES nel 2014.



sabato 20 agosto 2016

Garcia Lorca

Carissimi lettori e lettrici il 19 agosto del 1936 moriva un grande poeta spagonolo: Garcia Lorca.
Vi posto  un mio piccolo contributo alla sua memoria, scritto nel 2016.
Buona lettura.

Garcia Lorca
nato il/6/1898 ed è morto assassinato con la fucilazione il 19/8/1936 a Vizinar in Spagna, il suo corpo non è mai stato ritrovato.
Poeta e drammaturgo andaluso, si può considerare uno dei poeti massimi che la Spagna abbia avuto e che il mondo intero ha amato, non a caso qualcuno ha scritto che il suo omicidio è stato "un crimine contro l'umanità", un crimine commesso durante la dittatura franchista e per la sola colpa di scrivere versi e di essere omosessuale..
Durante la vita universitaria conobbe personaggi illustri con i quali cominciò una collaborazione culturale per cercare dare vita e voce alla cultura spagnola emergente, conobbe Dalì, Neruda, Bunuel, Alberti. I suoi progetti finirono presto, durante il colpo di stato ad opera dei militari franchisti, fu catturato e fucilato.
Ma il potere franchista non ha certo fermato il potere più forte che si ritrova nelle sue poesie, che hanno varcato il confine della Spagna e reso immortale i versi di Garcia Lorca.

Le sue poesie sono intrise di una velata melanconia, i suoi versi sono simili al suono della chitarra, strumento tanto amato dal poeta, tanto da dedicargli una poesia.
La vera forza delle parole di Lorca è incisa in quella forza quasi sovrannaturale che viene definita El Duende, una forza che è quasi un connubio con le varie forze della natura e che la terra magicamente trasforma in versi o in musica, ed in questa forza vi sono racchiuse le storie del passato, i nostri avi, i nostri colori e sapori. I suoi versi contengono il passato della cultura spagnola ed è in questo che trova forza e vigore nella cultura araba e zingara che ne sono le vere radici e scorrono nel sangue dei poeti o intellettuali spagnoli come una linfa vitale che li rende immortale, come la cultura che
tramandando vestendola di nuove parole.
Nei versi di Lorca v'è è tutta l'Andalusia, vi è tutta la magia dei zigani, vi è il flamenco, vi sono i balli attorno al fuoco, vi sono le corride... ed è per questo che suona melodiosa, melanconica e forte. La forza del duende è questa, le radici che emergono prorompenti e capaci di soggiogare colui che le ascolta e trascinarlo in questo luogo atavico fatto di magia colori e suoni, e come in un vortice lo rapisce e lo rende amante, come in un amplesso, dei versi andalusi.

Le sue raccolte più famose sono: PRIMER ROMANCERO GITANO - POETA A NEW YORK - LAMENT FOR IGNACIO SANCHEZ - POEMA DEL CANTE JONDO, e altri.
Scrisse anche delle opere teatrali tra cui ricordiamo: NOZZE DI SANGUE - LA CASA DI BERNARDA ALBA - YERMA - DONNA ROSITA e altri








Ecco alcune sue poesie





LA CHITARRA

Incomincia il pianto
della chitarra.
Si rompono le coppe
dell'alba.
Incomincia il pianto
della chitarra.
È inutile
farla tacere.
È impossibile
farla tacere.
Piange monotona
come piange l'acqua,
come piange il vento
sulla neve.
È impossibile
farla tacere.
Piange per cose
lontane.
Arena del caldo Meridione
che chiede camelie bianche.
Piange freccia senza bersaglio
la sera senza domani
e il primo uccello morto
sul ramo.
Oh, chitarra,
cuore trafitto
da cinque spade.

Da Lamento per Ignacio Sánchez Mejías
Il cozzo e la morte
Alle cinque della sera.

Eran le cinque in punto della sera.
Un bambino portò il lenzuolo bianco
alle cinque della sera.
Una sporta di calce già pronta
alle cinque della sera.
Il resto era morte e solo morte
alle cinque della sera.
Il vento portò via i cotoni
alle cinque della sera.
E l'ossido seminò cristallo e nichel
alle cinque della sera.
Già combatton la colomba e il leopardo
alle cinque della sera.
E una coscia con un corno desolato
alle cinque della sera.
Cominciarono i suoni di bordone
alle cinque della sera.
Le campane d'arsenico e il fumo
alle cinque della sera.
Negli angoli gruppi di silenzio
alle cinque della sera.
Solo il toro ha il cuore in alto!
alle cinque della sera.
Quando venne il sudore di neve
alle cinque della sera,
quando l'arena si coperse di iodio
alle cinque della sera,
la morte pose le uova nella ferita
alle cinque della sera.
Alle cinque della sera.
Alle cinque in punto della sera.
Una bara con ruote è il letto
alle cinque della sera.
Ossa e flauti suonano nelle sue orecchie
alle cinque della sera.
Il toro già mugghiava dalla fronte
alle cinque della sera.
La stanza s'iridava d'agonia
alle cinque della sera.
Da lontano già viene la cancrena
alle cinque della sera.
Tromba di giglio per i verdi inguini
alle cinque della sera.
Le ferite bruciavan come soli
alle cinque della sera.
E la folla rompeva le finestre
alle cinque della sera.
Alle cinque della sera.
Ah, che terribili cinque della sera!
Eran le cinque a tutti gli orologi!
Eran le cinque in ombra della sera!


Notturno

Ho tanta paura
delle foglie morte,
paura dei prati
gonfi di rugiada.
Vado a dormire;
se non mi sveglierai
lascerò al tuo fianco
il mio freddo cuore.
Che cosa suona
così lontano?
Amore. Il vento sulle vetrate,
amor mio!
Ti cinsi collane
con gemme d’aurora.
Perché mi abbandoni
su questo cammino?
Se vai tanto lontana
il mio uccello piange
e la vigna verde
non darà vino.
Che cosa suona
così lontano?
Amore. Il vento sulle vetrate,
amor mio!
Non saprai mai
o mia sfinge di neve,
quanto
t’avrei amata
quei mattini
quando a lungo piove
e sul ramo secco
si disfa il nido.
Che cosa suona
così lontano?

Amore. Il vento sulle vetrate,
amor mio!
Non saprai mai
o mia sfinge di neve,
quanto
t’avrei amata
quei mattini
quando a lungo piove
e sul ramo secco
si disfa il nido.
Che cosa suona
così lontano?
Amore. Il vento sulle vetrate,
amore mio!

PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE «DONNA» XXXVI Edizione

  PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE «DONNA»  XXXVI Edizione   PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE «DONNA» XXXVI Edizione    Il C.I.F. Centro It...

Informazioni personali

La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.