Impressioni di Maria Lucia Ferlisi
Ronja ha solo dieci anni e vive nella continua speranza che il domani possa avere dei momenti migliori. Nel frattempo, deve fare i conti con un padre incapace di tenersi un lavoro in quanto affoga tutte le aspettative nel alcool e le due figlie non possono che assistere impotenti, con la consapevolezza che le loro speranze di avere una famiglia normale naufraga giorno dopo giorno.
Ronja può contare solo sulla sorella di 16 anni per riuscire a mangiare e non essere spedite ai sevizi sociali.
Siamo ormai vicini a Natale e l’ennesimo lavoro del padre, in un negozio n cui si vendono alberi di Natale, finisce in un licenziamento.
Stavolta Ronja è stanca, vuole anche lei un albero di Natale come tutte le famiglie e insieme con la sorella va a lavorare nello stesso negozio, Ronja, di nascosto dal proprietario, fa pubblicità alla vendita degli abeti e delle ghirlande, con il suo visino grazioso attira molti clienti. Quest’anno anche lei avrà un Natale migliore, ma il burbero proprietario del negozio scopre che la ragazzina lavora nel suo negozio…
Un romanzo possiamo ben dire alla Dickens, dove la povertà insieme con un padre inetto e ubriacone completano il quadro di un Natale che avrebbe potuto essere magico in quest’incantevole paesaggio nordico.
La realtà si scontra con le nuove povertà, e si scoprono persone che sono ancora in grado di regalare sorrisi e gentilezza. Un romanzo che fa bene al cuore, anche se triste riesce a regalarti l’emozione che nel mondo esistono persone incredibili, capaci di regalare un abete alle due sorelle, come il vicino di casa, o il bidello della scuola che le regala la merenda…
La scrittura scivola dolce e tenera per tutto il libro e ci immerge in questa storia che tocca le corde del cuore fin prime righe e qualche lacrima scende silenziosa lungo le gote….
Buona lettura
VALUTAZIONE💛💛💛💛💛+++
Scheda libro
Autore: Ingvid Rishoi
Traduttore: Maria Valeria D’Avino
Titolo: la porta delle stelle
Casa editrice: Iperborea
Pagine: 156
Trama
Ronja, dieci anni, vive a Tøyen, alla periferia di Oslo, con il padre e la sorella diciassettenne Melissa. Piccola, esile, ma dotata di humour sagace, la risposta pronta e la convinzione che le cose possano sempre andare per il meglio, ama prendersi cura di uno scoiattolo nel cortile della scuola e le piace tantissimo quando papà le accarezza i capelli e la chiama Maccheronja. Anche lui è un uomo dolce e sognatore, ma le figlie ormai si sono abituate a vederlo sbandare tra i pub del quartiere, perdere un lavoro dopo l'altro e dimenticarsi di pagare le bollette.
Eppure, mentre l'inverno si fa sempre più buio, Ronja riesce a trovargli un posto come venditore di alberi di Natale: si può tornare a sperare, forse quest'anno avranno il loro abete con i regali e, chissà, alla recita di Santa Lucia lo sentirà applaudire. Ma niente dura per sempre – le sorelle l'hanno imparato presto – e quando le cose si rimettono male sanno che dovranno darsi da fare per evitare l'intervento dei servizi sociali: per la loro famiglia scombinata ma piena d'amore sarebbe la fine. Per fortuna c'è anche la gentilezza degli estranei, quella dei passanti, di un anziano vicino di casa, di un uomo misterioso che regala un bellissimo abete.
E se il sogno di Ronja di una baita dove stare con Melissa davanti al fuoco mentre papà spala la neve sembra irraggiungibile, d'altronde è Natale, e «un miracolo può sempre capitare». La porta delle stelle è una favola classica ma anche un lucido racconto della contemporaneità, crudo e onirico, che con sottile eleganza si muove tra la cura dell'altro e lo sconforto, tra la bellezza della speranza infantile e la fame che rende le prede predatori.
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