lunedì 24 marzo 2025

Mare avvelenato di Elena Magnani

 Mare avvelenato 

di

 Elena Magnani

Riflessioni di Maria Lucia Ferlisi

Tomaso Mazzeo è un giovane ragazzo forte, bello ma segnato da un destino che accompagna la famiglia in cui è nato...è un ragazzo tintu, cattivo, come il padre e lo zio morti ammazzati.

 Il suo destino è già segnato, vive di furti e piccole truffe, ma nel suo cuore si agita la tempesta della vendetta e di ritornare ad essere ricco come quando era piccolo. 

Durante le sue scorribande incontra una bellissima ragazza che immagina sia una nobile. Se ne innamora e fa in modo d'incontrala per conoscerla e chiedere la sua mano. Sa che non sarà facile, ma sogna in grande.

La sua unica speranza sta nel furto, nel combinare qualche traffico importante. Scopre che lei vive nella casa del marchese ma non è una nobile, ama studiare e insegna nella scuola elementare. Le sue aspirazioni di arrivare al suo grado sono amplificate, tuttavia non si decide a intraprendere la strada dell'onestà......

L'autrice Elena Magnani ci regala una bella saga famigliare con un taglio che la distingue da tutte le altre così simili tra loro.

IL personaggio principale non è un anima buona, è malvagio, scopriamo che ha ucciso fin dal ventre della madre, con il cordone ombelicale ha soffocato il fratello gemello. Più avanti scopriamo che ha anche ucciso, soffocandola con un cuscino, la sorellina malata da tempo.

No, non è un animo buono. Vive di furti e continua anche dopo l'innamoramento che dovrebbe sanare il suo cuore. Vuole diventare ricco e chiedere la mano della ragazza ma non ha altri mezzi che rubare e rivendere . IL suo cuore nutre rabbia e odio e vuole vendicare la morte del padre e dello zio scoprendo i mandanti. Il suo è un animo tormentato, diviso dalla promessa di diventare onesto, fatta al padre e la voglia di arrivare.

Con una scrittura attenta e precisa l'autrice ricama una bella storia d'amore e di odio sullo sfondo di Messina. Superba l'ultima parte quando il terremoto distrugge la città e lei descrive il tutto con precisa attenzione regalandoci pagine di pura emozione descrivendo la distruzione, l'orrore, la  morte di Messina ferita a morte da un terremoto devastante unito al maremoto. Pagine di storia in cui Tomaso si muove con incredibile realtà.

     Che dire la penna si Elena Magnani è attenta, sensibile e vera.

Leggi il romanzo d'un fiato e ti lasci incantare dal fascino maledetto del protagonista.

Buona lettura

💛💛💛💛💛




Scheda libro

Autore: Elena Magnani
Titolo: Mare Avvelenato
Casa Editrice:Giunti
Pagine: 335

Trama

Messina, 1908. Tomaso Mazzeo è uno spirito tintu, uno spirito malvagio, ha solo mezza anima perché quando è nato ha soffocato il gemello con il cordone ombelicale. La levatrice lo ha maledetto con una frase terribile: tutto quello che toccherà, marcirà e morirà.

La profezia non tarda ad avverarsi. La piccola Rosetta, sorella di Tomaso, muore tragicamente, il padre e lo zio vengono assassinati per oscuri motivi, la famiglia cade lentamente in rovina. Tomaso, però, conserva dentro di sé una luce che lo infiamma, la volontà di rivalsa, di redenzione, forse anche di vendetta.

 Giura a se stesso che scoprirà l'assassino di suo padre e riporterà il nome della famiglia Mazzeo agli antichi fasti. Per farlo è disposto a tutto. Anche a precipitare in un vortice di imbrogli e crimini molto più grande di lui. Petra vive a casa dei marchesi Badastrello, che l'hanno accolta dopo la morte della madre. È intelligente, risoluta, brillante. 

Studia le teorie di Maria Montessori, sogna una scuola che metta al primo posto i bambini, lotta per un mondo dove tutti abbiano pari diritti. Gli uomini non le interessano. Quando incontra Tomaso, però, ne resta folgorata. Non sa ancora che è uno spirito tintu, e forse non gliene importa. Lei non crede alle superstizioni. 

Mentre l'amore fra i due giovani cresce senza controllo, tutto improvvisamente crolla. Messina è rasa al suolo dal terremoto, e non è facile riprendere in mano la propria esistenza tra le macerie.

martedì 18 marzo 2025

GUALBERTA ALAIDE BECCARI: UNA DONNA DIMENTICATA

 GUALBERTA ALAIDE BECCARI


Gualberta Alaide Beccari nasce a Padova nel 1842, i suoi genitori sono di fede Mazziniana e lei respira l'attività politica risorgimentale fin dalla più tenera età, soprattutto la madre cerca di darle un'educazione più aperta come donna.

Dimostrò ben presto una predisposizione alla scrittura,  nonostante non abbia avuto un percorso letterario scolastico, ma il suo approccio da autodidatta, le tante letture solitarie, l'eredità paterna dell'amore per i teatro e il francese, erano stati un buon terreno adatto alla cultura e formazione educativa che ne ricavò.

Nel 1873 curò insieme a Francesca Zambusi dal Lago un albo commemorativo in onore di Adelaide Cairoli  e dei suoi figli: Ad Adelaide Cairoli le donne italiane (Padova, Tipografia alla Minerva, 1873).

Scrisse anche opere teatrali, tra le tante Un caso di divorzio, la cui causa sull'autodeterminazione della donna è presente più che mai.

Scrisse anche novelle e racconti ma preferì usare uno pseudonimo Flaviana Flaviani, quasi si vergognasse di questa attività meno importante rispetto ai saggi  e scritti giornalistici cui collaborava.

La sua lotta per le donne ebbe una significativa impronta quando nel 1868 fondò un periodico, a Padova, LA DONNA, in sui si prefiggeva l'ampio sogno di "educare" le donne agli aspetti della vita nelle quali abitualmente venivano escluse come l'ambito politico, scientifico, letterario e artistico in generale.

Le sue idee di emancipazioni femminile si scontravano con il clero e la parte moderata dei cittadini padovani, ma a nulla valsero, lei portò sempre avanti le sue idee.

gno fu ancora più importante e iniziò la sua attività politica accanto alla classe operaia, non abbandonando mai le sua fede mazziniana.

Nell'ambiente bolognese le sue idee si allargarono maggiormente e ebbe una fitta rete di relazioni politico e intellettuali. La produzione del giornale dedicato alla donna proseguì a Bologna, ricordiamo che ebbe notevoli firme nel suo giornale come Maria Mozzoni.
Vale la pena ricordare che fondò anche un giornalino intitolato  MAMMA, nel 1866, dedicato alle generazioni future, sostenendo come l'educazione, fin dalla più tenera età, alle idee di libertà ed emancipazione potessero formare una persona più aperta alle idde di modernità che l'avvicinarsi al nuovo secolo richiedessero.
Fondò anche una biblioteca per ragazzi del popolo, intitolata a Clotilde Tambroni.
Negli ultimi anni di vita la malattia di cui era affetta da anni prese il sopravvento e morì a Bologna nel settembre del 1906.


Bibliografia

  • G. Biadene, Solidarietà e amicizia: il gruppo de La donna (1870-1880), «Nuova DWF», 1979, n. 10-11
  • B. Pisa, Venticinque anni di emancipazionismo femminile in Italia: Gualberta Alaide Beccari e la rivista La donna 1868-1898, Roma, FIAP, 1982
  • M. Schwegman, Gualberta Alaide Beccari emancipazionista e scrittrice, Pisa, Domus mazziniana (Edizioni offset grafica), 1996
  • M.P. Casalena, Scritti storici di donne italiane. Bibliografia 1800-1945, Firenze, Olschki, 2003
  • Maria Teresa Mori, Gualberta Beccari, in Italiane vol. 1, a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari Opportunità, 2004, p. 11-12.
  • Roberto Martorelli (a cura di), La Certosa di Bologna. Un libro aperto sulla storia, catalogo della mostra a Bologna al Museo civico del Risorgimento dal 23 maggio al 15 luglio 2009, Bologna, Tipografia Moderna, 2009
  • Oscar Greco, Bibliobiografia femminile italiana del XIX secolo, 1875, pp. 117-127
  • Liviana Gazzetta, Orizzonti nuovi. Storia del primo femminismo in Italia 1865-1925, Roma 2018
  • Jadranka Bentini (a cura di), La voce delle donne. Guida al Risorgimento dell'Emilia Romagna, Torino, Umberto Allemandi & C., 2011, pp. 37-38, ISBN 9788842220312.
FERLISI MARIA LUCIA
FONTI:

Gualberta Alaide Beccari - Wikipedia

lunedì 10 marzo 2025

Nei nervi e nel cuore di Rosella Postorino

Nei nervi e nel cuore di Rosella Postorino



Impressioni di Maria Lucia Ferlisi


Rosella Postorino scrive nel sottotitolo: memoriale per il presente, infatti  questo non è un romanzo ma un memoriale dal sapore quasi di un saggio sul corpo della donna. L'autrice parte dall'infanzia, quella spensierata e senza malizia di quando giocava con i fratelli e gli amici di infanzia.

 Questa libertà di esprime la gioia attraverso i corpi termina presto, nel momento in cui il suo corpo si trasforma nell'adolescenza , ecco che spuntano i primi divieti, il corpo adesso deve essere coperto in spiaggia non ci si può andare in mutande, le parti intime devono essere coperte.

Se  il petto scoppia in una misura abbondante, e lo si percepisce anche attraverso una misura larga, ecco che gli uomini ti guardano con uno sguardo diverso come se tu fossi già adulta e invece sei solo una ragazzina che si affaccia alla vita.

Rosella in questo  memoriale scopre quante volte il suo corpo, come quello di tante altre donne, è stato continuamente oggetto del desiderio maschile, quante volte si è sentita in imbarazzo, quante volte la sua generosità è stata percepita come un invito sessuale. 

Continuando nel  resoconto Rosella ci fa capire quante volte si è sentita sbagliata perché in suo corpo è stato oggetto di desiderio, nell'ambito universitario e lavorativo e quando risuonava il no, ecco d'incanto sparivano le proposte di lavoro.

 Lei non ha ceduto, la sua carriera ha avuto una svolta positiva comunque, ma ha dovuto lottare. Perché? 

L'autrice ci invita a riflettere su questo corpo che viene continuamente attaccato, anche all'interno della famiglia che appena sboccia l'adolescenza ecco che iniziano i dinieghi e questo già il primo posto in cui percepisci che sei sbagliata.

La Postorino con questo romanzo ci pone tantissime riflessioni, ed è questo il motivo per cui mi è piaciuto tantissimo. Le sue domande sono filtrate attraverso la lente del ricordo della sua esperienza personale ma rappresenta tutte le donne.

È un romanzo corale, rappresentativo su un tema che da anni viene dibattuto ma sembra non trovare soluzione.

Un romanzo che consiglio alle giovani donne per "riconoscere" i tentativi di svalutazione delle proprie capacità e alle donne della mia età per "riconoscerci" su quante volte ci siamo scontrate con questa realtà e quante volte ci siamo sentite sbagliate, noi!!!

ESTRATTO

"Sullo schermo del mio computer ci sono due bambini. Hanno sei anni, sono fratelli e sono fradici. Lei corre verso l’obiettivo, le mutande troppo larghe per quel corpo magro, i lunghi capelli gocciolanti sulle costole, la bocca aperta in un grido di stupore. Lui è dietro, quasi nudo a sua volta, piegato sulle ginocchia per offrire il culetto all’idrante, che poco fa, d’un tratto, si è messo in azione, zampillando sull’erba come una doccia. Impossibile resistere: i gemelli si sono lanciati contro l’acqua, inzuppando i vestiti, poi si sono spogliati buttandoli sul prato e hanno continuato a ridere forte mentre scappavano dal getto soltanto per ritornare di corsa a sentirselo addosso, una cascata di fresco."

SCHEDA LIBRO

Autore: Rosella Postorino

Titolo: Nei nervi e nel cuore

Casa Editrice: Solferino

Pagine: 224

TRAMA

«È faticoso provare a cambiare la traiettoria di un destino, è da perderci il sonno.» Proprio quel tentativo è al centro di questo libro: un diario pubblico, nel quale l’apprendistato alla vita è sempre incespicante, come per chiunque. L’inizio è l’infanzia, il tempo che fonda l’esperienza di ognuno di noi e in cui, come scriveva Cesare Pavese, «nulla era avvenuto o dormiva solamente nei nervi e nel cuore». L’infanzia di Rosella Postorino è stata segnata da uno sradicamento, e il suo sentirsi estranea, diversa, ansiosa di riscatto ha generato lo sguardo che ha sul mondo. Così, in queste pagine, è continuo lo scambio tra narrazione personale e collettiva, perché in fondo le nostre esistenze, le nostre scelte, si somigliano: andarsene, restare, aver paura di fallire, di perdere qualcuno, o sé stessi. Siamo tutti mossi dal desiderio, dubbiosi sulla felicità possibile, tentati da un impossibile ritorno a casa, gettati nostro malgrado nella Storia. Con l’impeto dell’analisi e il rigore dell’empatia, Rosella Postorino racconta quel luogo edenico e scosceso che è la famiglia, le aspirazioni e le difficoltà delle donne, la vulnerabilità dei corpi, le ingiustizie che abitano la Terra, i dilemmi etici della contemporaneità, e la fede assoluta nella letteratura. Racconta lo sconcerto, l’abisso, la tenerezza di essere umani.

lunedì 3 marzo 2025

PREMIO LETTERARIO «CITTÀ DI CASTELLO» XIX edizione 2025

 

PREMIO LETTERARIO «CITTÀ DI CASTELLO»

 XIX edizione 2025 

REGOLAMENTO


 Art. 1 L’Associazione Culturale «Tracciati Virtuali» indice la XIX edizione del Premio Letterario «Città di Castello» riservato a opere inedite, che dovranno essere tali sia al momento dell’iscrizione che al momento della premiazione finale. 

Art. 2 Il concorso, a tema libero, è suddiviso in tre sezioni: Narrativa (romanzi e raccolte di racconti), Poesia e Saggistica. I lavori dovranno essere scritti in lingua italiana, a macchina o al computer: non vengono accettati manoscritti. La quantità di pagine (composte cadauna da circa 2.000 caratteri spazi inclusi) per la Narrativa dovrà essere compresa tra un minimo di 50 e un massimo di 250; per la sezione Saggistica il quantitativo minimo dovrà essere di 60 pagine per un massimo di 250; per la sezione Poesia le raccolte dovranno contenere un numero minimo di 25 poesie fino ad un massimo di 50.

 Art. 3 I concorrenti dovranno far pervenire a mezzo posta elettronica (premioletterariocdc@libero.it), entro e non oltre il 30 giugno 2025, il seguente materiale: 1) File dell’opera in formato Word o PDF; 2) Breve presentazione dell’Autore con i dati anagrafici completi e l’indicazione della fonte da cui è stata appresa la notizia del concorso, recapiti postali, telefonici, e-mail; 3) attestato dell’avvenuto pagamento delle spese di segreteria di € 30,00 (trenta) sul conto corrente postale n. 1003496187 intestato alla Associazione Culturale «Tracciati Virtuali», indicando come causale: Rimborso partecipazione al Premio Letterario Città di Castello – edizione 2025. Nel caso in cui si preferisca l’invio dell’opera in formato cartaceo, questa dovrà essere inviata in triplice copia e il plico dovrà essere spedito a: Associazione Culturale «Tracciati Virtuali» – Viale Morandi 25 – 06012 Città di Castello (PG). Farà fede il timbro postale. L’Associazione Culturale «Tracciati Virtuali» donerà parte dei proventi derivanti dalle iscrizioni a favore di un’Associazione del territorio che opera in ambito sanitario e/o sociale.

 Art. 4 Comitato d’Onore Sarah Bistocchi Presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria Sandro Pasquali Presidente della Provincia di Perugia Luca Secondi Sindaco di Città di Castello Michela Botteghi Assessore alla Cultura del Comune di Città di Castello Valerio De Cesaris Rettore dell’Università per Stranieri di Perugia Riccardo Mancini Presidente della Fondazione Hallgarten- Franchetti - Centro Studi Villa Montesca Alfonso Pecoraro Scanio Presidente della Fondazione Univerde Natale Antonio Rossi Presidente della Fuis Federazione Unitaria Italiani Scrittori

 Art. 5 Composizione delle Giurie Presidente Alessandro Masi Segretario Generale della Società Dante Alighieri • Giurati Sezione Narrativa (ordine alfabetico): Marino Bartoletti Giornalista e scrittore Osvaldo Bevilacqua Giornalista e conduttore televisivo Giulio Ferroni Linguista e scrittore Sofia Oranges Giornalista Andrea Pancani Giornalista e Vicedirettore La7 Benedetta Rinaldi Giornalista e conduttrice Rai • Giurati Sezione Poesia (ordine alfabetico): Maria Borio Scrittrice e ricercatrice Salvatore Italia Già Dirigente Ministero Beni Culturali Mauro Macale Vicepresidente Federazione Italiana delle Associazioni e dei Club per l’Unesco Mariangela Mandia Creative manager Claudio Mattia Serafin Docente Luiss “Guido Carli” e scrittore Clementina Speranza Giornalista • Giurati Sezione Saggistica (ordine alfabetico): Paolo Conti Giornalista del «Corriere della Sera» Emanuela Mascherini Regista e scrittrice Luciano Monti Docente Luiss “Guido Carli” e scrittore Claudio Pacifico Ambasciatore d’Italia e saggista Antonio Padellaro Giornalista e scrittore Marinella Rocca Longo Già Docente Università Roma Tre Pier Luigi Vercesi Giornalista del «Corriere della Sera»

 Art. 6 La Giuria nominata dalla Associazione Culturale «Tracciati Virtuali», coordinata dal Presidente Alessandro Masi, selezionerà tra tutti i lavori pervenuti n. 20 opere per ciascuna sezione. Di queste, soltanto 10 saranno ammesse alla Cerimonia finale di premiazione. I 10 candidati finalisti di ciascuna sezione saranno invitati a presentarsi presso la sede della premiazione nel giorno che sarà comunicato dalla Segreteria del Premio.

 Art. 7 I Premi saranno così distribuiti:

 sezione narrativa 1° Classificato Pubblicazione dell’Opera + Diffusione dell’Opera attraverso i 400 Comitati della Società Dante Alighieri 2° Classificato Pubblicazione dell’Opera 3° Classificato Opera d’arte realizzata dalla Bottega Artigiana Tifernate

 sezione poesia 1° Classificato Pubblicazione dell’Opera + Libri per un valore di € 200 2° Classificato Pubblicazione dell’Opera 3° Classificato Opera d’arte realizzata dalla Bottega Artigiana Tifernate 

sezione saggistica 1° Classificato Pubblicazione dell’Opera + Libri per un valore di € 200 2° Classificato Pubblicazione dell’Opera 3° Classificato Opera d’arte realizzata dalla Bottega Artigiana Tifernate Ad ognuno dei classificati dal 4° al 10° di ogni sezione verranno assegnati premi per un valore minimo di € 100.

 La Giuria assegnerà premi a tutti i 10 finalisti delle varie sezioni, anche in situazioni di parimerito. L’Associazione Culturale «Tracciati Virtuali» si riserva ogni decisione in ipotesi di mancata assegnazione dei premi e non è tenuta al rilascio di attestati di partecipazione, fatta eccezione per i finalisti del Concorso. 

Art. 8 Il materiale inviato per il Concorso in forma cartacea non sarà restituito, se non su esplicita richiesta degli Autori e a loro spese. 

Art. 9 Le opere premiate con la pubblicazione saranno realizzate e distribuite su tutto il territorio nazionale dalla casa editrice LuoghInteriori (www.luoghinteriori.it). Le graduatorie della XIX edizione del Premio Letterario «Città di Castello» saranno comunicate ai media e potranno essere consultate anche sul sito www.premioletterariocdc.it. Le opere pubblicate nelle specifiche collane avranno ampio spazio sul catalogo di LuoghInteriori, sui social e saranno supportate dall’ufficio stampa della casa editrice, nonché tramite eventi di presentazione. Per tutta la durata del concorso i candidati restano proprietari del copyright delle proprie opere e possono disporne in qualsiasi momento: concedono in ogni caso alla Associazione Culturale «Tracciati Virtuali» la sola custodia delle medesime. Alla data della premiazione le opere vincitrici, per essere aggiudicatarie dei Premi e per essere pubblicate, dovranno risultare inedite e svincolate da qualsiasi diritto di terzi.

 Art. 10 La premiazione avverrà a Città di Castello alla presenza dei componenti della Giuria, dei finalisti, delle autorità e dei giornalisti il giorno 25 ottobre 2025.

 Art. 11 L’Associazione Culturale «Tracciati Virtuali» si riserva di segnalare alla casa editrice LuoghInteriori le opere iscritte che avranno conseguito i migliori punteggi, affinché questa possa, laddove ne valutasse le condizioni qualitative, formulare proposta di pubblicazione agli Autori.

 Art. 12 L’iscrizione al Concorso è subordinata all’accettazione incondizionata del presente regolamento in ogni suo articolo. informativa 

Art. 13 Ai sensi della legge 675/96 sulla tutela dei dati personali. Con l’accettazione dell’art. 12 del presente regolamento, i partecipanti al Premio Letterario «Città di Castello» si impegnano all’ottemperanza di tutti gli articoli e autorizzano la segreteria della Associazione Culturale «Tracciati Virtuali» al trattamento dei dati personali, onde permettere il corretto svolgimento delle diverse fasi di selezione della XIX edizione del Premio medesimo. ANTONIO VELLA Presidente Associazione Culturale «Tracciati Virtuali» 

Mare avvelenato di Elena Magnani

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Informazioni personali

La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.